Poichè ovviamente la Vigilia sarà stracolma di cose da fare, chiudo qui il post, ma non prima di aver augurato uno splendido Natale a chiunque passi da queste parti!

Allie

"Allora beviamo una tazza di tè. E come Kakuzo Okakura, l'autore del Libro del tè, che si addolorava per la rivolta delle tribù mongole che nel XIII secoloaveva distrutto l'arte del tè, il più prezioso tra i frutti della cultura Song, anch'io so bene che il tè non è una bevanda qualunque. Quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la grandezza nelle piccole cose. Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'animo una gemma di infinito?"
Google mi ricorda gentilmente che oggi si festeggia il 110° anniversario della nascita di René Magritte. Per quanto non facciano altro che alimentare la mia già irrecuperabile tendenza al WILFing (http://en.wiktionary.org/wiki/wilf), adoro questi loghi a tema, non tanto perchè mi interessi veramente sapere che il tale o il tal altro avvenimento si sia verificato proprio in questa data, ma perchè mi permettono sempre di riscoprire personaggi ed eventi a me cari. Magritte è uno di questi, uno dei miei artisti preferiti in assoluto. Con lui il potere magnetico già insito nel surrealismo (che pi
accia o meno, calamita comunque l'attenzione) ha raggiunto un apice di sensibilità visivo-logica che dà senso al nonsense e concretezza all'astrazione, permettendo a chiunque osservi uno dei suoi quadri sentirsi davvero in bilico sul sottile confine fra realtà e immaginazione, fra dentro e fuori, fra paesaggio naturale e (indistinguibile) riproduzione artificiale - tutti binomi che vengono costantemente sovvertiti finchè l'occhio non è più sicuro di nulla.
te.be/) o su uno dei tanti siti che offrono immagini magrittiane (needless to say, googlate "Magritte"). Nel frattempo ecco qualcuno dei miei preferito: dall'alto in basso, Les Amants, L'Empire des Lumières, Le Faux Miroir.
Viaggiare fuori stagione mi è sempre piaciuto. Certo, quando poi è ferragosto e ci si scioglie nel caldo bolognese è un'altra faccenda... Però riuscire a ritagliarmi un paio di giorni in un momento pienissimo è impagabile. La pioggia ha un po' ostacolato gli spostamenti, ma i paesini medievali deserti avevano un fascino tutto loro che compensava i paesaggi offuscati dalla nebbia. Fortunatamente l'ultimo giorno un po' di sole novembrino ci ha permesso di immergerci meglio nelle colline fiorentino-senesi... Esattamente quello che mi serviva. A volte ci si dimentica di tutti i posticini meravigliosi a pochi km da casa, quando invece bastano due ore di macchina per andare a casa del Boccaccio o passeggiare nell'unica piazza di Monteriggioni, illuminata soltanto da qualche fioca luce, ma sem
pre estremamente suggestiva... Non mi meraviglia che la Toscana sia così nota all'estero. Il cliché è assolutamente motivato: una serie di perle architettonico-urbanistiche incastonate nella splendida cornice delle colline del Chianti e della Val d'Elsa... Davvero uno splendido getaway, un toccasana prima di questa turbolenta fine del 2008, fra gli ultimi impegni del master (ieri ho consegnato il penultimo esame... meno uno!), le scelte lavorative e gli impegni dovuti alla mia cartella clinico-dentistica da vecchietta :-p Per incasinarsi l'esistenza c'è sempre tempo, soprattutto per chi come me si scopre sempre "troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane"... invece la semplicità e il saper dire di no sono un'arte che va imparata. Missione decluttering in partenza!



