venerdì, ottobre 10, 2008

Brown-less Girl

"Sha la la la la la la la la la la te da

So hard to find my way,
Now that I'm all on my own."

Van Morrison, "Brown Eyed Girl"

"Just believe in destiny,
don't care, don't be afraid...
Just follow your own way..."

Enigma, "Return to Innocence"

Un po' spaesata lo sono, certo. Ma per il momento sono convinta di aver fatto la scelta giusta. E meno male che mi hanno dato una deadline, altrimenti sarei ancora qui a rimuginarci. Sono di ritorno da un bel viaggio sulla East Coast, un viaggio dove ho rivisto la mia amata Philadelphia, passeggiato per la sempre splendida NYC... e "divorziato" da Brown. Non sono mai stata brava con le decisioni, figuriamoci con le scelte di vita. Mi ci sono arrovellata per secoli, come sa chiunque mi sia stato intorno o abbia letto questa pagina. Bene, time to get a grip of myself. Nel limbo non ci si può stare per sempre. Una decisione andava presa, e una decisione è stata presa. Con tutti i dubbi e i tentennamenti del caso, sì, perchè sul piatto c'era molto - ma da questa parte c'è altrettanto, e credo anche di più. Alcune cose sono ben definite, e già di per sè troppo importanti per rinunciarci. Altre sono ancora totalmente ignote, ma fra una tesina e l'altra dedicherò questi mesi a ritagliarmi il mio spazietto. Intanto mi accontento di sentirmi in grado di scrivere nero su bianco che ho chiuso un capitolo della mia vita che non poteva restare aperto e che adesso è il momento di guardare avanti. Dopo essermi espressa per allusioni per tanto tempo, anche e soprattutto per questioni diplomatiche, ora il primo passo verso la mia nuova-vecchia vita è ammettere apertamente la mia scelta. In questo viaggio del resto ho capito molte cose... Non che non le sapessi razionalmente, ma sentirsele nel profondo è un'altra cosa. Ho capito che Providence non era il mio posto, ma anche che l'America (almeno la mia) non è Providence. A tornare a Philadelphia ad esempio mi si è aperto il cuore. Certo, non è più la stessa cosa, non c'è più nessuno che conosco, tranne il mitico Justin (che da solo compensa molte delle assenze!), e perfino i professori con cui ero rimasta in contatto si sono trasferiti altrove. Ma la città è sempre lì, sempre incredibile... E poi anche New York ovviamente mi resta nell'anima, non così tanto perchè non ci ho mai veramente vissuto, ma è sempre un posto che sento mio, dove mi sento perfettamente a mio agio a girare anche da sola, anche di sera...
Non mi dispiacerebbe poterci passare qualche altro mese, ma si vedrà, è uno solo dei tanti progetti, e forse sarebbe meglio che smettersi di scrivere e mi concentrassi sul colloquio zolapredosesco di domani :-)
Spero di riuscire a fare un mini-travelogue di questo viaggio, magari con un po' delle (centinaia di) foto che ho scattato... Nel frattempo mi accontento di essere un minimo orgogliosa della scelta, perchè, come mi ha detto Cristina in un'e-mail che mi ha quasi commossa, "ci vuole coraggio per restare, ma ci vuole coraggio anche per andarsene"....
Grazie a lei e a tutti gli altri che mi hanno accolta e coccolata in questi giorni americani, specialmente la Medway crew!

Allie

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