mercoledì, dicembre 24, 2008

Le cose che non ti aspetti

Io e la Laura abbiamo sempre sostenuto che i luccichini portassero cambiamenti... e come ogni anno ecco che dicembre si rivela periodo di rivoluzioni. Stamattina ho avuto in mano il documento che probabilmente cambierà il mio futuro, almeno nell'immediato... ho paura di questo passo per me abbastanza radicale e ovviamente non ho ancora un'idea precisa di come saranno le mie giornate nel concreto, ma se non provo non lo saprò mai, e il 2009 mi pare il momento giusto per fare un po' la "yes woman"! :-) Tornata a casa poi ho avuto un'altra graditissima sorpresa... non me l'aspettavo proprio, visti i voti di alcuni degli esami in itinere, eppure sono riuscita a raggiungere il terzo posto nella graduatoria dei voti finali del master, il che mi ha permesso fra l'altro di ottenere una borsa di studio che non sognavo davvero di poter vincere... Ovviamente copre solo una minima parte delle tasse pagate, ma è stata davvero una grandissima soddisfazione, a maggior ragione perchè totalmente inattesa... and just when I needed an ego boost! Nel pomeriggio un giro a Santa Lucia, come da tradizione... giro per altro un po' deludente, francamente le bancarelle quest'anno non sono niente di che... meno stand, meno scelta, prezzi più alti. Ma è stato bello comunque, sia per la compagnia, sia per il tentativo di risvegliare quel Christmas cheer che quest'anno non mi ha ancora colpita (il che è grave, di solito mi arriva già da fine novembre...). Sul momento non c'è stato alcun effetto, ma rivedendo le foto comincio ad entrare nel mood giusto... non c'è male, all'alba del 24 dicembre!
Poichè ovviamente la Vigilia sarà stracolma di cose da fare, chiudo qui il post, ma non prima di aver augurato uno splendido Natale a chiunque passi da queste parti!


Allie

mercoledì, dicembre 17, 2008

"Alla Ricerca dei Sempre nel Mai"

Qualche giornata decisamente impegnativa in chiusura d'anno... La discussione della presentazione sullo stage, che da un lato mi permette di archiviare definitivamente gli impegni del master, ma dall'altro sancisce la fine di un curioso mondo che mi aveva davvero conquistata. La dimensione del master è davvero strana, prima ci si trova praticamente a convivere con ventinove sconosciuti, radunati da varie parti d'Italia e piazzati per 20-30 ore a settimana nella stessa stanza, neanche fosse un reality show... Poi dopo qualche mese ognuno riprende la sua strada, sentendosi un po' disorientato... e nel mio caso anche molto dispiaciuto, perchè in quest'anni di scelte e delusioni mi ero trovata davvero bene nel microcosmo forlivese, nonostante l'inizio per me difficoltoso e il pendolarismo a cui sono intrinsecamente allergica. Ci sono varie persone che vorrei davvero poter inserire nel panorama della mia quotidianità, com'è stato da gennaio a giugno... Ma ancora una volta mi ritrovo a constatare come l'Altrove interferisca coi miei desideri. Per fortuna abbiamo avuto modo di celebrare gli ultimi due giorni e di passare un po' di tempo insieme... e ora attendo con ansia il 15 gennaio, nonchè la Potter Night che abbiamo in programma!
Venerdì ho chiuso un'altra questione in sospeso da tanto, troppo tempo... Dopo anni di attesa (visto il fiasco della prima esperienza) mi sono finalmente decisa a farmi togliere l'ultimo dente del giudizio, inclinato e a rischio nervo. Ora ovviamente accuso, molto più che nel caso dell'arcata superiore, ma se non altro sono davvero contenta di non dovermi portar dietro questa situazione e di averla gestita in tempo per riprendermi per l'anno nuovo. Già, perchè ha prescindere dalla scelta lavorativa che ormai ho praticamente già fatto, in qualche modo sono convinta che il 2009 mi porterà lo spazio e i mezzi per sistemare tante delle cose che al momento non vanno. Non ho mai dato particolare peso alla presunta dicotomia fra un determinato anno e il suo successore, prima di tutto perchè non vedo perchè le cose debbano cambiare il primo gennaio e non magari il 24 maggio o il 2 ottobre, e poi perchè da brava studentessa at heart per me l'anno comincia a settembre. Non ho neanche mai creduto alle varie superstizioni sugli anni pari o su quelli bisestili, nonostante abbia sempre preferito la verve spigolosa dei numeri dispari piuttosto che la bonaria melensaggine di quelli pari. Eppure il 2009 mi ispira molto più di questo 2008 calante, in barba al fatto che non credo di aver mai mantenuto i miei buoni propositi in nessun ambito. Intendiamoci, non penso certo che il 2008 sia stato un agglomerato di pura negatività: sarò anche una fase pessimista, ma sono ancora in grado di riconoscere tutte le cose belle che mi sono capitate o che sono riuscita a far capitare... il master e il mondo dei language addicts, lo stage e la scoperta che il lavoro in azienda mi piace più di quanto non credessi, i bei viaggi vicini e lontani... e soprattutto una scelta importante che mi ha cambiato l'esistenza e per cui non smetterò mai di essere grata. Ma le scelte ovviamente comportano rinunce e cambiamenti, ed entrambe le cose mi hanno lasciata piuttosto scossa, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti in cui non ho alcun controllo. Ci sono cose che mi hanno lasciata perplessa, cose che mi hanno infastidita e cose that made me cry my heart out, perchè purtroppo a volte le situazioni cambiano e non c'è verso di arginare i danni, per quanto ci si faccia scudo di tutta la propria forza di volontà e ci si metta l'anima - soprattutto quando i cambiamenti non avvengono per cause "naturali" (si cresce, si comincia a lavorare, si va a vivere da soli e via dicendo) ma per pura indifferenza, o, ancora peggio, per accanimento in negativo. Ne ho parlato tanto, cercando di sviscerare e magari tamponare i problemi, e ringrazio di nuovo chi ha avuto la pazienza di starmi a sentire e consigliarmi. Ora credo di essere arrivata in fondo, e il mio autoaugurio per l'anno nuovo è di riuscire a muovermi attivamente per sentirmi meglio nel profondo. Stanotte ho finito di leggere "L'eleganza del riccio", di Muriel Barbery, che puntavo da tempo. Non è da premio letterario e si perde un po' troppo in divagazioni filosofiche, ma tutto sommato mi ha lasciato una bella impressione e mi ha fatto riflettere sulla necessità di "costruire, non demolire". Di cose da smantellare ce ne sono sempre, ed è vero che a volte occorre farlo per ricominciare... ma sono stufa di constatare le situazioni negative e spero davvero di imparare a reagire in modo più costruttivo.
Chiudo con qualche altra citazione che vorrei tenere con me, più che a livello programmatico, a livello di fascinazione per la cultura giapponese e per la mia beneamata bevanda ambrata.

"Allora beviamo una tazza di tè. E come Kakuzo Okakura, l'autore del Libro del tè, che si addolorava per la rivolta delle tribù mongole che nel XIII secoloaveva distrutto l'arte del tè, il più prezioso tra i frutti della cultura Song, anch'io so bene che il tè non è una bevanda qualunque. Quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la grandezza nelle piccole cose. Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'animo una gemma di infinito?"

"Tè e manga contro caffè e giornale: l'eleganza e l'incanto contro la triste aggressività dei giochi di potere degli adulti."

"Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura."

"Allora, pioggia d'estate."

"Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono."

"Forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. [...] Perchè d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nei mai. La bellezza, qui, in questo mondo."

Allie

mercoledì, novembre 26, 2008

In difesa del mestiere del traduttore

"We're driving to another town
We're never gonna make sound check
So I can't even take a shit
No showers, shaving, or coffee
I can't f**kin' brush my teeth
"Cmon we're already late man, let's go"
Hurry up and wait
Wait
Hurry up and wait..."

Lagwagon, "Hurry Up and Wait"



In attesa degli (eventuali) sviluppi futuri, mi considero una traduttrice a tutti gli effetti, definizione in effetti giustificata non solo dai miei recenti studi, ma anche e soprattutto dalle ore che passo di fronte allo schermo del pc fra dizionari online e query forms e della passione con cui mi dedico alla versione interlinguistica.
Ora, fare il traduttore ha sicuramente molti pregi, soprattutto se si è tanto fortunati da esercitare la professione in un ambito di proprio gradimento. Ci sono però anche alcuni grossi svantaggi: sorvolando sulle tariffe, che non saranno mai lontanamente "ideali", sulla tempistica (come mi suggerisce Laura, "quando chiederai per quand'è la traduzione ti diranno sempre che è per ieri") su un flusso di lavoro assolutamente aleatorio e incontrollabile e sull'ormai leggendaria "invisibilità del traduttore", volevo spendere un paio di parole sulla percezione che "il resto del mondo" ha di questo star-crossed job. Che ci crediate o meno, lavorare da casa propria e potersi gestire gli orari di lavoro (nei limiti, ovviamente) NON vuol dire "NON AVERE UN CAZZO DA FARE" (cito parole altrui, chiaramente). Vuol dire spararsi maratone di quindici ore filate quando c'è una scadenza vicina e passare il resto del tempo a chiedersi se arriveranno altri lavori o se la recessione ha inghiottito anche questo settore. Vuol dire avere sì più libertà (e ne sono felice, ovviamente), ma anche un conguaglio (per carità, non mi azzardo a chiamarlo stipendio) che, oltre a non essere nè fisso nè garantito, giungerà dopo almeno sessanta giorni. Se poi si riesce a uscire la sera o a dormire la mattina, nella maggior parte dei casi significa che 1) il lavoro non arriva (e non è auspicabile) e/o 2) si è disorganizzati come la sottoscritta e si finisce per lavorare di notte.
Idem come sopra per la traduzione dei videogiochi: solo perchè il prodotto finale rientra nell'entertainment, non significa che il processo sia da sottovalutare, ma solo che si ha avuto la fortuna di lavorare in un campo tutto sommato più appealing di tanti altri, che tuttavia ha i suoi lati negativi, in primis il fatto che raramente si tratta di testi discorsivi (quasi sempre sono celle di Excel scollegate l'una dall'altra) e soprattutto che noi poveri localizzatori i giochi NON LI VEDIAMO MAI. Se non, ovviamente, acquistandoli a nostre spese dopo l'uscita per vedere com'è stato maltrattato l'ingame su cui abbiamo perso ore di sonno. Ma essendo io ferma praticamente al SuperNintendo, quest'eventualità non si è ancora verificata.

Ciò detto, all'alba delle dueezerodue di un martedì notte pre-consegna, me ne torno al mio Buzz.

Allie

venerdì, novembre 21, 2008

Just My Imagination

Google mi ricorda gentilmente che oggi si festeggia il 110° anniversario della nascita di René Magritte. Per quanto non facciano altro che alimentare la mia già irrecuperabile tendenza al WILFing (http://en.wiktionary.org/wiki/wilf), adoro questi loghi a tema, non tanto perchè mi interessi veramente sapere che il tale o il tal altro avvenimento si sia verificato proprio in questa data, ma perchè mi permettono sempre di riscoprire personaggi ed eventi a me cari. Magritte è uno di questi, uno dei miei artisti preferiti in assoluto. Con lui il potere magnetico già insito nel surrealismo (che piaccia o meno, calamita comunque l'attenzione) ha raggiunto un apice di sensibilità visivo-logica che dà senso al nonsense e concretezza all'astrazione, permettendo a chiunque osservi uno dei suoi quadri sentirsi davvero in bilico sul sottile confine fra realtà e immaginazione, fra dentro e fuori, fra paesaggio naturale e (indistinguibile) riproduzione artificiale - tutti binomi che vengono costantemente sovvertiti finchè l'occhio non è più sicuro di nulla.
Vi invito a fare un salto sul sito delle Fondation Magritte (http://www.magritte.be/) o su uno dei tanti siti che offrono immagini magrittiane (needless to say, googlate "Magritte"). Nel frattempo ecco qualcuno dei miei preferito: dall'alto in basso, Les Amants, L'Empire des Lumières, Le Faux Miroir.

Allie

giovedì, novembre 20, 2008

Carv(er)ing Out Some Me-Time

I piccoli e grandi impegni abbondano sempre, almeno finchè non riprendo in mano le redini del futuro bolognese: ultimo elaborato per il master, presentazione per l'esame finale, incombenze lavorative presenti e "condizionali", visite ed esami clinici per venire a capo della simpatica orticaria lasciatami in eredità dall'America, motorino da riparare e via dicendo. Pian pianino conto di riuscire ad archiviare tutto quanto, ma nel frattempo cerco anche di allentare i ritmi, come già avevo cominciato a fare un paio di settimane fa. Ovviamente non ci si può sempre regalare una fuga "altrove", e la gillyweed che mi farebbe tanto comodo per "respirare sott'acqua" non è "ancora" stata scoperta... però a volte basta poco per trovare un appiglio e prendere una boccata d'aria. Scegliere un bell'argomento per l'ultimo elaborato (Juno!), o godersi un reading di racconti da Carver, Bukowski e la nuova scoperta Jay McInerney, che mi ripropongo di scovare al più presto in biblioteca. E poi per chiudere una canzone rilassante e intensa per ricordare (a me stessa e a chi di dovere) da che parte della luna mi trovo...



Allie

lunedì, novembre 17, 2008

Une dimanche apres-midi à la "Grande Butte"

Non vado quasi mai a fare passeggiate in collina - luogo di cui pure mi è caro "l'aroma di casa", e che da bambina visitavo regolarmente, quando ancora osservavo ogni pianta e ogni sasso sulle orme di David gnomo. Oggi invece l'aria di sfida di un inedito sole novembrino, spuntato dopo lunghi giorni grigi e piovosi, ha stanato perfino la sottoscritta, che di solito reagisce in modo contrario alle provocazioni meteorologiche. Un'oretta all'aperto, in barba all'umidità, completata poi da un tè caldo e da una compagnia altrettanto rinfrancante, prima di cimentarsi con prove lavorative. Il tutto documentato doverosamente nello spirito del ricordare i momenti positivi... Grazie di cuore a chi mi ha regalato un pomeriggio speciale...

Allie

venerdì, novembre 14, 2008

Nightreading deserves a quiet night

Ieri notte, guarda caso, mi è capitato di non riuscire a dormire. Per una volta ho deciso di impiegare in modo proficuo il "tempo extra che mi veniva concesso" e sfoltire la pila di libri che affolla il mio comodino. Non so mai bene cosa pensare dei casi letterari... non mi ritrovo nè nella massa che li legge "perchè lo fanno tutti", nè nella schiera (non necessariamente meno numerosa) che li rifiuta categoricamente proprio perchè sono "di moda", perchè penso sempre che scartandoli a priori magari potrei perdermi qualcosa di davvero valido - checchè se ne pensi, la "cultura nazional-popolare", come si discuteva di recente, non è affatto incapace di sfornare prodotti degni di nota. Certo, di critera per la scelta dei libri da leggere (così come dei film da vedere e della musica da ascoltare) ne ho anche molti altri: un consiglio di una persona cara o di qualcuno coi gusti simili ai miei, una recensione scovata per caso, ancor più spesso un'attrazione spontanea mentre passeggio in libreria. Fatto sta che mi è capitato più di una volta di dare un'occhiata al libro del momento, con risultati alterni come per ogni genere di cosa: Il Codice Da Vinci ad esempio mi è piaciuto, al di là degli espedienti "commerciali"; "Twilight" invece mi ha convinta il giusto, anche se penso che alla fine vedrò ugualmente il film (in memoria di Cedric Diggory!). Nel caso de "La Solitudine dei Numeri Primi" il giudizio è abbastanza positivo: decisamente un page-turner, tanto che me lo sono divorato tutto in una notte, non il libro dell'anno, neppure un capolavoro linguistico (non sempre la grammatica "parlata" ottiene l'effetto voluto), ma pur sempre un discreto romanzo che mi ha colpita, con una protagonista mia omonima e un Leitmotif che, per quanto cupo, riassume bene alcune situazioni che ho toccato con mano: la distanza, l'inquietudine, un dottorato lontano... Non credo che comprerò mai questo libro, nonostante il titolo evocativo (i cosiddetti "numeri primi gemelli", separati da un unico numero pari, sono destinati a non incontrarsi mai pur essendo così vicini) e la bella copertina, ma prima di rendere la copia che ho letto alla lista d'attesa della biblioteca volevo copiarne un paio di frasi:

"In quel luogo sconosciuto e distante c'era il suo futuro da matematico, c'era una promessa di salvezza, uno spazio incontaminato, dove nulla era stato ancora compromesso. Qui, invece, c'era Alice, semplicemente lei, e una palude tutto intorno."

"Devi solo decidere, penso. Vai o non vai. 1 o 0, come un codice binario. Ma più provava a semplificare, più gli sembrava di ingarbugliarsi. Si sentiva un insetto in una ragnatela appiccicosa, che divincolandosi non fa che rimanerci più avviluppato."

"-Mi hanno offerto un posto all'estero - lo interruppe Mattia. -All'università. Una importante.
[...]
-Però i numeri ci sono dappertutto - disse Denis. -Sono sempre gli stessi, no?
-Sì.
-Alice invece è solo qua.
-Sì.
-Allora hai già deciso."

"Alice era seduta al tavolo della cucina. Sorseggiava del tè, pensierosa."

"-Basterebbe avere il coraggio di tornare - concluse Nadia.


Allie

martedì, novembre 11, 2008

Under the Tuscan Rain

Viaggiare fuori stagione mi è sempre piaciuto. Certo, quando poi è ferragosto e ci si scioglie nel caldo bolognese è un'altra faccenda... Però riuscire a ritagliarmi un paio di giorni in un momento pienissimo è impagabile. La pioggia ha un po' ostacolato gli spostamenti, ma i paesini medievali deserti avevano un fascino tutto loro che compensava i paesaggi offuscati dalla nebbia. Fortunatamente l'ultimo giorno un po' di sole novembrino ci ha permesso di immergerci meglio nelle colline fiorentino-senesi... Esattamente quello che mi serviva. A volte ci si dimentica di tutti i posticini meravigliosi a pochi km da casa, quando invece bastano due ore di macchina per andare a casa del Boccaccio o passeggiare nell'unica piazza di Monteriggioni, illuminata soltanto da qualche fioca luce, ma sempre estremamente suggestiva... Non mi meraviglia che la Toscana sia così nota all'estero. Il cliché è assolutamente motivato: una serie di perle architettonico-urbanistiche incastonate nella splendida cornice delle colline del Chianti e della Val d'Elsa... Davvero uno splendido getaway, un toccasana prima di questa turbolenta fine del 2008, fra gli ultimi impegni del master (ieri ho consegnato il penultimo esame... meno uno!), le scelte lavorative e gli impegni dovuti alla mia cartella clinico-dentistica da vecchietta :-p Per incasinarsi l'esistenza c'è sempre tempo, soprattutto per chi come me si scopre sempre "troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane"... invece la semplicità e il saper dire di no sono un'arte che va imparata. Missione decluttering in partenza!

Allie

lunedì, novembre 03, 2008

Time to Relax

"Ah, it's time to relax and you know what that means: a [cup of tea], your favourite easy chair and of course this compact disc playing on your home stereo. So go on, indulge yourself, that's right, kick off your shoes, put your feet up, lean back and and just enjoy the melodies. After all, music soothes even the savage beast..."

The Offspring, "Time to Relax"

The best time to relax is when you don't have time for it, dicono. Non è che questo sia il periodo più impegnat(iv)o della mia vita, ma quando il cervello e il corpo percepiscono tutto dieci volte più oneroso e problematico, quando si finisce col perdere di vista se stessi nel tentativo di star dietro a mille cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra, allora è il momento di fermarsi un attimo. L'anno scorso più o meno in questo periodo ho deciso di tornare a casa una decina di giorni, contro ogni logica se non quella dell'istinto di autoconservazione. Poco più tardi ho deciso di prendermi una pausa ben più lunga - una pausa che ho riempito con mille cose, un master, uno stage, i lavori e lavoretti più disparati e via dicendo, oltre che le mille paranoie per decidere cosa fare del mio dottorato. Ma pur sempre una pausa necessaria e a suo modo salvifica. Ora si tratta di un break molto più limitato, ma non meno provvidenziale (nel senso un-Rhodeislander del termine :-p). Una fuga da tutto e tutti, al solo scopo di staccare la spina e passare del tempo con qualcuno a cui devo davvero tanto.
A fra qualche giorno, dunque. E guai a chi mi scuote dal mio torpore...


Allie

giovedì, ottobre 30, 2008

Hey babe, take a walk on the [bright] side...

Lo dicevo io che non riuscivo a non crederci. E infatti eccomi qua, di umore infinitamente migliore rispetto a ieri notte. Ad essere sincera non avevo nemmeno voglia di scrivere, ma per dovere di cronaca mi sembrava giusto segnalare il mio ritorno alla maggiore età (non mi azzardo a pensare di aver fatto coincidere la mia età mentale con quella anagrafica!). Giornata strana, oggi, ma nel complesso positiva (gobbi a parte). Traduzione della presentazione di Lumines Supernova, un gioco per PS3 che è sostanzialmente un Tetris revamped... e lo chiamano innovativo. Corsi e ricorsi, tsk.
Poi lo stadio. Una partita veramente orribile, con un unico guizzo rossoblu in 90 e rotti minuti... Ma guardiamo il lato positivo: non solo non ha piovuto, ma ho avuto anche l'occasione di fare due chiacchiere come si deve con una fra le poche persone che mi danno sempre speranze sul fronte delle amicizie... Discorsi continuati poi su MSN con altre due persone a me molto care che tuttavia non sento mai abbastanza. Certo, non è che tutto vada a posto in una sera, ma è comunque un inizio. Un ottimo inizio. E su questa nota più serena chiudo e baratto tastiera e monitor con una camomilla e un vecchio libro di Christopher Pike... Freips, te l'ho detto, è tutta colpa tuaaaaaaa!


Allie

mercoledì, ottobre 29, 2008

Emo Night: Teenage Angst

***AVVERTENZA: io scrivo e bloggo principalmente per me stessa. Questo è uno sfogo, sono parole in libertà che butto giù perchè so che dopo che l'avrò fatto mi sentirò più tranquilla. Writing therapy. Fatene quello che più vi aggrada.***



Chissà se mi è permesso regredire ad uno stato di insofferenza generica adolescenziale. Chissà se mi è consentito crogiolarmi in una fase di sbattimento al minimo storico e dichiarare che non ho voglia di interagire con niente e nessuno e che mi pare che tutti gli sforzi che faccio in determinate direzioni siano assolutamente tempo sprecato. Chissà se... chissene. Stasera mi sento così e basta. Domani sarà un altro giorno, un'altra pagina da scrivere e puttanate varie. Stasera però in loop ci sono i Simple Plan, e non me ne frega niente se ciò denota stasi o involuzione. Stasera ho quindici anni e il mondo intorno a me non ha alcun senso. Welcome to my life.

"Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don't belong

[...]

To be on the edge of breaking down
And no one's there to save you

[...]

Do you wanna be somebody else?
Are you sick of feeling so left out?
Are you desperate to find something more?
Before your life is over
Are you stuck inside a world you hate?
Are you sick of everyone around?
With their big fake smiles and stupid lies
While deep inside you're bleeding

[...]

You might think I'm happy but I'm not gonna be okay..."


Fine dello sfogo. Doverosa segnalazione: non penso che tutto sia inutile o che la vita non meriti di essere vissuta. Anche in questi giorni ci sono stati svariati bei momenti e qualche piccolo segno di schiarita all'orizzonte che per me è sempre e comunque prezioso. Ringrazio chi me l'ha fornito e me ne vado a dormire più serena, perchè in fondo alle "puttanate varie" non riesco a non crederci.

Allie

martedì, ottobre 28, 2008

Here Comes the Rain Again

Piove. Chiaramente proprio quando devo andare in centro e quando mi si prospetta una Bologna-Juve già "impegnativa". Piove e ho un conseguente mal di testa lancinante. Ma la pioggia è sempre la pioggia, e anche se mi lamenterò e mi inzupperò, una parte di me penserà che "fa pur sempre molto Inghilterra", e si abbandonerà ai ricordi di uno splendido paese in cui non torno da tanto, troppo tempo.
One for positive thinking.

Allie

lunedì, ottobre 20, 2008

format C:

Questo è l'obiettivo dei prossimi mesi. Continuo a saltellare da una directory all'altra, nemmeno con l'agilità di un'interfaccia user-friendly, ma a scatti in stile DOS: cd transltn, cd.. , cd master, cd papers, cd.. ... fino a tornare in apparenza alla root Allie, dove tuttavia nemmeno un dir/p sortisce risultati organizzati e armonici. E' ora di riformattare, cercando di far piazza pulita di tutto ciò che non mi piace di me stessa. Certo, lo scrivo sorseggiando la mia tisana Honeybush dal mug di Tinkerbell, ma per queste cose ho una partizione segreta che salverò dalla tabula rasa... c'è spazio per le piccole cose che mi definiscono, come gli stick di burrocacao che ho messo in ordine ieri (credo di essere l'unica ad avere un perfetto arcobaleno di Labello, nonchè una sezione a parte per i "gusti" come vanilla & honey, hot fudge sundae, cannella e via dicendo...), ma naturalmente anche per quelle grandi, almeno per quelle in cui ho sempre creduto e in cui voglio continuare a credere. Con una differenza: per quanto mi sia arduo, cercherò di rendermi conto che per determinate persone e situazioni le energie che ci metto sono davvero sprecate. Non solo in termini di tempo, ma soprattutto in termini di bad vibes che infliggo a me stessa. Ovvio, piccola Don Quixote lo resterò sempre, ce l'ho nel sangue, e ho anche Piero Ottone dalla mia parte. Ma per quanto riuscirò a tenere a freno il mio senso interventismo, la presenza nel mio nuovo piccolo mondo (malato) sarà su base volontaria. La mia mano è tesa, come sempre. La scritta "gioconda" in fronte invece comincia a sbiadire.

Allie 2.0
"Why walk when you can fly?"
-Tinkerbell


venerdì, ottobre 10, 2008

Brown-less Girl

"Sha la la la la la la la la la la te da

So hard to find my way,
Now that I'm all on my own."

Van Morrison, "Brown Eyed Girl"

"Just believe in destiny,
don't care, don't be afraid...
Just follow your own way..."

Enigma, "Return to Innocence"

Un po' spaesata lo sono, certo. Ma per il momento sono convinta di aver fatto la scelta giusta. E meno male che mi hanno dato una deadline, altrimenti sarei ancora qui a rimuginarci. Sono di ritorno da un bel viaggio sulla East Coast, un viaggio dove ho rivisto la mia amata Philadelphia, passeggiato per la sempre splendida NYC... e "divorziato" da Brown. Non sono mai stata brava con le decisioni, figuriamoci con le scelte di vita. Mi ci sono arrovellata per secoli, come sa chiunque mi sia stato intorno o abbia letto questa pagina. Bene, time to get a grip of myself. Nel limbo non ci si può stare per sempre. Una decisione andava presa, e una decisione è stata presa. Con tutti i dubbi e i tentennamenti del caso, sì, perchè sul piatto c'era molto - ma da questa parte c'è altrettanto, e credo anche di più. Alcune cose sono ben definite, e già di per sè troppo importanti per rinunciarci. Altre sono ancora totalmente ignote, ma fra una tesina e l'altra dedicherò questi mesi a ritagliarmi il mio spazietto. Intanto mi accontento di sentirmi in grado di scrivere nero su bianco che ho chiuso un capitolo della mia vita che non poteva restare aperto e che adesso è il momento di guardare avanti. Dopo essermi espressa per allusioni per tanto tempo, anche e soprattutto per questioni diplomatiche, ora il primo passo verso la mia nuova-vecchia vita è ammettere apertamente la mia scelta. In questo viaggio del resto ho capito molte cose... Non che non le sapessi razionalmente, ma sentirsele nel profondo è un'altra cosa. Ho capito che Providence non era il mio posto, ma anche che l'America (almeno la mia) non è Providence. A tornare a Philadelphia ad esempio mi si è aperto il cuore. Certo, non è più la stessa cosa, non c'è più nessuno che conosco, tranne il mitico Justin (che da solo compensa molte delle assenze!), e perfino i professori con cui ero rimasta in contatto si sono trasferiti altrove. Ma la città è sempre lì, sempre incredibile... E poi anche New York ovviamente mi resta nell'anima, non così tanto perchè non ci ho mai veramente vissuto, ma è sempre un posto che sento mio, dove mi sento perfettamente a mio agio a girare anche da sola, anche di sera...
Non mi dispiacerebbe poterci passare qualche altro mese, ma si vedrà, è uno solo dei tanti progetti, e forse sarebbe meglio che smettersi di scrivere e mi concentrassi sul colloquio zolapredosesco di domani :-)
Spero di riuscire a fare un mini-travelogue di questo viaggio, magari con un po' delle (centinaia di) foto che ho scattato... Nel frattempo mi accontento di essere un minimo orgogliosa della scelta, perchè, come mi ha detto Cristina in un'e-mail che mi ha quasi commossa, "ci vuole coraggio per restare, ma ci vuole coraggio anche per andarsene"....
Grazie a lei e a tutti gli altri che mi hanno accolta e coccolata in questi giorni americani, specialmente la Medway crew!

Allie

venerdì, settembre 26, 2008

Warm & Fuzzy

Tendo sempre a scrivere quando qualcosa mi dà da pensare o, tanto per usare un eufemismo, "mi tiene sveglia la notte" :-p ... Perciò chi capita per caso su questa pagina potrebbe avere un'impressione un po' parziale di ciò che sono... Certo, in questo (lungo) periodo sono piuttosto stressata e imparanoiata a causa di un paio di piccole grandi decisioni da prendere a breve, ed è un annetto buono che ci rifletto... però resto una persona tendenzialmente ottimista, è solo che uso la scrittura come valvola di sfogo, e in tutta sincerità una volta che ho affidato i miei pensieri a penna e calamaio virtuali mi sento davvero meglio. Ma a onor del vero bisognerebbe fissare su pixel anche qualcuno dei tanti momenti belli che la vita mi offre - e me ne offre tanti, a costo di suonare retorica riconosco apertamente di essere una persona fortunata, con una famiglia e circostanze che mi hanno permesso di allargare i miei orizzonti pur avendo sempre un nido a cui fare ritorno. C'è chi magari non coglie il fatto che so benissimo che tutte queste decisioni per cui mi angoscio sempre sono scelte fra alternative ugualmente importanti... Forse qualche parola vergata in notturna non basterà a fornirne una prova, ma, to whomever this may concern, sono perfettamente cosciente di tutte le fortune e di tutti i privilegi che ho avuto e che continuo ad avere, di quelli che mi sono guadagnata ma anche e soprattutto di quelli che mi sono stati offerti. E, sotto sotto, resto sempre una persona felice della propria esistenza. Solitamente non lo dico ad alta voce, ma stasera ho passato una di quelle serate in cui ci si sente davvero bene senza che succeda assolutamente niente di particolare... e allora per una volta lo ammetto pubblicamente, in questo preciso istante mi sento proprio warm and fuzzy. A dirla tutta mi sento anche un po' Cailin, che è appunto il video con cui chiudo questo post...




Allie

giovedì, settembre 25, 2008

Friday Night Death Slot

Lunga vita a wikipedia. Uno cerca di esprimere con parole sue l'idea che alcune serie TV non abbiano ricevuto la giusta attenzione perchè proposte nella fascia oraria sbagliata (nello specifico, Tru Calling il venerdì in seconda serata) e scopre che esiste un termine (americano, ovviamente) già coniato per questo scopo. "Friday night death slot". Semplice ed efficace, come tante altre espressioni anglofone. Per maggiori informazioni (per scoprire, per esempio, che X-Files è una delle grandi eccezioni a questa pseudo-regola) vi rimando a http://en.wikipedia.org/wiki/Friday_night_death_slot , mentre io me ne torno appunto a disquisire sul destino di Tru.

Chiudo con una citazione da "Buona maestra" di Aldo Grasso (grazie Charlie!):

"Viviamo in un'epoca in cui il gesto creativo più eversivo, come per altro avevano già teorizzato i surrealisti, consiste nel mettere le virgolette a un frammento strappato da chissà dove." Chiuse virgolette. :-)

Allie

venerdì, settembre 19, 2008

Cinque fantamiliarDoni.

Dopo qualche anno di assenza fisica (ma non virtuale!), eccomi di nuovo a partecipare alla consueta asta settembrina. Nuova location (Sisco mansion in Sisco Road :-p), stessa formazione, stessi ritardatari :-) (ed essere arrivata prima di Marco e Ape mi salva dal disonore!). Una bella occasione per rivedersi (ragazzi, ce la potremmo anche fare a uscire un'altra volta prima di settembre prossimo!) e per riprendere confidenza con un campionato che finora ho un po' ignorato, a parte ciò che riguarda il Bologna (e vado fiera della ricevuta del mio posticino in Andrea Costa, che tengo nel portafoglio in attesa della tessera vera!). Certo, non è che sia mai arrivata preparata, ma quest'anno mi hanno salvata soltanto la full immersion pre-asta e l'usufrutto di SportWeek e della lista infortunati gentilmente concessi da Feffy e Sisco... grazie!!

Tutto sommato sono abbastanza soddisfatta della rosa, considerando che non sapevo praticamente niente se non altro ho evitato di crearmi un colabrodo già in partenza. :-)

In porta punto di nuovo su Doni, sperando che il suo secondo sia davvero Artur, che non era nemmeno in lista... Come backup un Sorrentino che non promette nemmeno male.

La difesa me la sono portata a casa con una spesa decisamente contenuta... non che ci siano troppi nomi di rilievo, ma grazie al diritto di riconferma ecco di nuovo Chiellini a 6 fmld, poi un Materazzi che pensavo di pagare ben più di 4, Felipe a 2 e una bella infornata di giocatori a 1: Rivalta, Paolo Cannavaro, Pieri, Antunes, Terlizzi.

A centrocampo ecco quella che su carta è stato probabilmente l'affare più vantaggioso: 3 fmld per riconfermare Doni, che l'anno scorso ha dato grandi soddisfazioni. Poi Inler (no, non l'ho comprato perchè aveva appena segnato in coppa!), Palombo, Vieira, Liverani uomo-fiducia, Cigarini semi-rivelazione della (mia) scorsa stagione, un sempreverde Aimo Diana e "la ruspa" Mudingayi, in omaggio al BFC.

Anche in attacco posso riconfermare un giocatore - dopo qualche esitazione su Pandev scelgo Di Natale. Mi porto a casa anche Pato per 75, non male dopo tutto, poi Marazzina per 15 - un altro motivo per inneggiare al conte Max! L'investimento di quest'anno però è stato Mirko Vučinić, per ben 178 fmld. Non amo investire molto su un singolo giocatore, vista la mia capacità di individuare involontariamente le sòle o i personaggi più fragili, ma stavolta ero piuttosto carica.
Chiudono la rosa il reduce Cavani e la scommessa Langella (scommessa a livello di presenza in campo...).

Niente pronostici, già sono abbastanza negata a schierare la formazione migliore ogni weekend... ma è bello essere ancora fantaallenatrice dopo dieci anni!

Allie (A.C.)

venerdì, settembre 12, 2008

"Man muss das Leben eben nehmen...

... wie das Leben eben ist."
Still, what f*cking color is my parachute?!? Chissà, forse Herman Toothrot conosce la risposta.


(Notice it's Coney Island)

Allie

giovedì, settembre 11, 2008

Il pesce cadde e si ruppe.

Stasera avevo deciso di prendermi un po' di pausa dalla traduzione con cui mi sto cimentando giorno e notte (and I mean it!). Va bene che Buzz! è sempre il mio preferito, ma dovevo vedere il mondo esterno in qualche modo. Programma della serata: uno spettacolo di prestidigitazione ("Hockety pockety hockety woe, prestidigitorius..." :-p) con musiche dai film di Fellini. Alternativo, gratuito e very homely, in un posticino alla buona ma davvero accogliente (talmente accogliente che la folla inattesa è arrivata ad accoccolarsi per terra, sulla scala e via dicendo pur di entrare). Il posto si chiama "Spazio Indue" ed è in Vicolo Broglio 1/F. Non ho idea di cos'altro organizzino, ma mi ripropongo hic et nunc di tornarci prima o poi, anche nell'ambito del proposito di "vivere di più la città" - e detto da me che quando esco faccio sempre le stesse cose è un notevole sforzo!
Dunque, mentre ero lì nella doccia a bearmi del mio nuovo bagnoschiuma Sephora Vanille Crème Brulée (grazie Lucia!), senza alcuna precisa ragione mi è venuta in mente la frase del titolo. "Il pesce cadde e si ruppe.". Sussidiario delle elementari, di terza o giù di lì... chissà perchè, mi è rimasta in testa. Si trattava di un esercizio di scrittura creativa mirato a sottolineare l'importanza del contesto: sul modello della frase presentata e del relativo svolgimento, bisognava trovare il modo di rendere verosimili altre affermazioni apparentemente assurde. La soluzione proposta del libro vedeva protagonista un soprammobile di cristallo a forma di pesce, che il solito bambino scalmanato protagonista dei libri di testo faceva inavvertitamente cadere.
Oggi che siamo "grandi" e soprattutto abbiamo visto/letto/detto/scritto/fatto tutto, un esercizio del genere può apparire intuitivo, se non addirittura scontato. Ma a otto anni faceva un certo effetto, e certo anche oggi tenerlo a mente non guasterebbe, nella scrittura come nella risoluzione dei problemi e in tante altre sfere della vita. Lateral thinking, babe.


Photo courtesy of http://www.bomboniereconfetti.com/prodotti/060_2004_mini.jpg

Allie

martedì, agosto 26, 2008

Dazed & Confused

Ci sono quei momenti in cui troppi nodi vengono al pettine tutti insieme. Questioni di vario genere, ma tutte di notevole importanza, che bussano alla tua porta all'unisono, come uno stuolo di zombies dal passo barcollante ma inesorabile. Barricarsi può andar bene per un po', ma prima o poi bisogna aprire e decidere chi è meglio spiattellare per primo. Sarebbe più semplice se tutto non fosse collegato, ma è la solita storia della coperta troppo corta, se si tira da una parte ci si scopre dall'altra. Ma poichè non si è ancora trovato un tasto reset, l'unica cosa da fare è restare in pista e cercare il fottuto bandolo della matassa. Da qualche parte dovrà pur essere. Il mio criterio non è molto diverso da quello di chiunque altro: cercare ciò che mi fa star bene e che mi rende felice. Peccato solo che abbia passato metà della mia esistenza a preparare l'apertura dei miei orizzonti e l'altra metà a cercare di venire a capo della diaspora dei mattoncini di felicitàcrescitaprogressiinteressiconoscenza conquistati con tanta fatica. Il bicchiere però è anche mezzo pieno: scegliere è difficile, ma poter scegliere è un privilegio, e la difficoltà della scelta implica che ci siano dei vantaggi da entrambe le parti. Mi torna in mente un bellissimo augurio ricevuto poche settimane fa: "Spero che tu possa scegliere sempre il maggiore di due beni e non il minore di due mali."
Il che dimostra, fra l'altro, che lo scrivere conserva sempre il suo potere terapeutico, a maggior ragione a conclusione di una una giornata decisamente no, per una serie di motivi sommatisi in un mix esplosivo, nonostante le ore passate a guardare Friends ai fini della tesina sulla traduzione dello humor.

O forse in parte anche per quello: un po' perchè "Doctor Geller" mi riporta sempre in mente uno dei miei mondi possibili preferiti, che però ultimamente si sta facendo sempre più evanescente, e un po' perchè i personaggi doppiati sono assolutamente snaturati e perchè a volte sezionare un prodotto audiovisivo per studio mina il piacere della visione. Mi sembra sempre di andare da un prestigiatore e smascherarne i trucchi, negando a me stessa la magia della finzione televisivo-cinematografica. Certo però preferisco pensarmi a fare un lavoro in un ambito che mi piace, nonostante questi effetti collaterali, piuttosto che dipingermi un futuro noioso in cui il cinema rappresenta l'unica evasione.
In tutto ciò stasera penso di aver fatto le uniche cosa sagge da fare: andare al cinema, naturalmente, e capire che la priorità assoluta era ritrovare un po' di tranquillità e passare un po' di tempo con qualcuno che riesce sempre a farmi sorridere e che soprattutto quando mi chiede come sto ascolta davvero la mia risposta. E se il film, che in sè non valeva due stelline, mi ha fatta sorridere con perle come "Se la vita ti offre dei limoni, tu manda a fanculo i limoni e parti", sono sicura che la chiacchierata in programma per domani sera sarà il migliore dei toccasana...

Allie


venerdì, agosto 22, 2008

Iceberg Radio

Giusto per staccare un po' dopo le 2000 parole totalizzate oggi, vi consiglio il sito che mi fa compagnia in queste lunghe maratone al pc. Orfana di Pandora, non più accessibile al di fuori del territorio statunitense, qualche tempo sono capitata per caso su Iceberg Radio, cercando, pensate un po', musica classica in streaming per alienarmi un po' mentre lavoravo. Iceberg è una meravigliosa web radio canadese con una miriade di canali e sottocanali per soddisfare ogni orecchio. In questo momento sto ascoltando il canale "Celtic", sottocanale "Traditional", ma potevo scegliere anche "Celtic Rock", "Female Artists", "Male Artists" o "Progressive"... ieri invece mi sentivo drama queen :-) e quindi mi sono buttata sul canale "Broadway", con una miriade di sottoopzioni (solo "Ouvertures" o solo "Finales", ad esempio...). E non è ancora nulla: il canale "Rock", fra sottocanali e sotto-sottocanali, offre ben cinquantanove opzioni diverse.
Speakers on, dunque!

http://new.icebergradio.com/

Allie

Tying Up Loose Ends

Tempo fa scrivevo nel mio status su Facebook di essere un fantasma. C'erano motivi che non sto a spiegare, e nonostante l'apparenza era una dichiarazione decisamente positiva. Ora ripenso a ciò che si dice di spettri e affini, ovvero che siano ancora in circolazione per colpa di "unfinished business", questioni irrisolte. Ricordate Casper?

"All ghosts have unfinished business. That's why they don't cross over."

Naturalmente non sto pensando a *quel* genere di crossing over, tranquilli, ma ho sempre saputo, più o meno consciamente, che uno dei miei problemi principali è l'incapacità di prendere le distanze dalle cose che mi succedono. Per chi non ce l'ha nel sangue non è certo facile, è il lato negativo del vivere ogni cosa in modo intenso e profondo, ma il mio proposito per l'anno nuovo (e si sa che per gli eterni studenti l'anno comincia a fine estate!) è di fare qualche progresso in questo senso. Lo diceva perfino il commentatore olimpico, la squadra italiana di pallavolo dovrebbe dimenticare gli errori e gioire per i punti conquistati... :-) E poi fra le tante persone cito una professoressa che ha segnato la mia permanenza americana: "Sounds to me you need some closure, whatever you decide to do.". Closure. Ho sempre avuto paura di questa parola, ma mai come di questi tempi mi sono resa conto della necessità di smettere di perdere tempo a tenere aperte mille opportunità per poi non sfruttarne nemmeno una, o magari per sfruttarne varie ma solo parzialmente. Certo, non è che da domani organizzerò la mia esistenza a compartimenti stagni, non posso e non voglio farlo. Ma è tempo di cominciare a plasmare davvero il futuro, e per farlo occorre ricordarsi che certi interruttori vanno necessariamente spenti perchè se ne possano tenere accesi altri. On. Off. Tutto sta, come sempre, a sapere rinunciare a quelli che richiedono troppa energia senza illuminare il giusto percorso. Quest'anno credo di averne indovinato uno davvero importante, e il cricetino che c'è in me è deciso a correre senza sosta per mantenere accesa la lampadina di questo faro (Faro?). Ora pian piano cercherò di costruire il resto del circuito, in questa curiosa fine d'agosto che sto passando a tradurre le vicissitudini di una palla rimbalzante (DS players, ringraziatemi quando giocherete a De Blob!), epilogo di un'estate sostanzialmente lavorativa, ma anche decisamente positiva (esperienza milanese promossa a pieni voti, nonostante l'alienazione da hinterland e centri commerciali!) e illuminata da una meravigliosa vacanza portoghese che mi ha davvero segnata e che porto nel cuore.

To closure, then. And to new openings, ça va sans dire.



Anna Never

sabato, agosto 16, 2008

On Writing

“I always tell people that I became a writer not because I went to school but because my mother took me to the library. I wanted to become a writer so I could see my name in the card catalog."

~ Sandra Cisneros

venerdì, agosto 01, 2008

Io no spik Inglish.

Lo so, è logico che la prima frase che si apprende in una lingua straniera sia quasi sempre finalizzata a comunicare ad eventuali interlocutori che quella lingua in realtà non la si conosce affatto. Ma ci avete mai fatto caso che in genere un'affermazione così scatena una risposta proprio in quell'idioma da cui si sono appena prese le distanze?
Devo decisamente darmi una mossa, nonostante ci sia Scene It? che incombe, oppure mi perderò non appena avrò favellato il mio stentato "Eu não falo português".

Allie

venerdì, luglio 04, 2008

"Senti, zuccheriera, sei insopportabile..."

Nella mia temporanea esistenza "da parastatale", come sostiene Max, mi ritrovo a passare forse ancora più tempo al computer di quanto non facessi già di mio. Fortunatamente ad interrompere il processo di alienazione ci sono Chuck Norris, Iceberg Radio e l'interazione coi colleghi e con altri monitor-dipendenti... quindi ringrazio pubblicamente Charlie per le chiacchierate quotidiane e soprattutto Freips che mi fa compagnia giorno e notte (letteralmente!) e riesce a scovare delle perle che mi riportano sempre il buonumore... a quando queste 50 ore???

I pensieri del giorno sono quindi:

1) Durante una partita al gioco dei mimi, per fare indovinare "Hitler" alla sua squadra, Chuck Norris ha invaso la Polonia. (Screenname odierno di Marco)

2)Cala, cala, Merlino!!

3)Meno male che è venerdì, la mia sanità mentale mostra chiari segni di cedimento...

http://www.youtube.com/watch?v=M-dVkhGTRAs

Allie

mercoledì, giugno 18, 2008

Les Bleus sont morts. Vive les Bleus!

Promozione in serie A del mio BFC, scudetto all'Inter che in fondo non mi dispiace, passaggio dell'Italia ai quarti sconfiggendo nuovamente i cugini d'oltralpe... direi che questa primavera-estate calcistica non poteva andar meglio! L'ascesa in A del Bologna l'ho vista in diretta da un Dall'Ara pienissimo... una partita piuttosto piatta, in realtà (quasi quanto quella di andata, tra l'altro l'unica altra partita che ho visto allo stadio quest'anno), ma pur sempre uno spettacolo in virtù della partecipazione dei cittadini (ma non del Primo, che onestamente mostra di essere sempre meno in sintonia con l'elettorato). La partita di stasera invece l'ho vista nella mia nuova casetta a Sesto San Giovanni... eh già, ancora cambiamenti e ancora spostamenti in questo periodo, dopo il pendolarismo forlivese e una rocambolesca sortita americana eccomi qui nell'hinterland milanese a sperimentare una nuova vita per un paio di mesi. Sono arrivata da appena un paio di giorni, ma nonostante la pioggia costante il primo bilancio è decisamente positivo. Poichè però il fuso orario, il sonno arretrato e i nuovi orari da quasi-lavoratrice sono un mix letale, rimando i dettagli a quando riuscirò a vedere lo schermo fra una palpebra e l'altra!

Allie

lunedì, maggio 26, 2008

sabato, maggio 24, 2008

La matematica è un'opinione.

Di ritorno dall'ultimo impegno forlivese di questa lunga, lunghissima settimana, ecco una lettera da Sua Signoria Trenitalia (che ringrazia sempre per la preferenza che le accordiamo... come se ci fossero alternative!). Ne riporto il testo, si prega di notare la rapidità di risposta:

"Gentile Cliente,

siamo spiacenti di comunicarLe che non è stato possibile dare corso alla Sua richiesta
di bonus, presentata in data 25/01/2006 e relativa al treno 9412 del giorno 08/01/2006.

Il ritardo maturato in corso di viaggio, pari a 60 minuti, non supera il limite dei 25 minuti previsto dalla carta servizi per il riconoscimento del bonus.

[...]


Le chiediamo scusa per il disagio subito."

No, dico, appena due anni e mezzo per questa farsa? FS... Ci Fate o ci Siete? Stay tuned per scoprirlo, immagino già telefonate esilaranti al numero fornito, che grazie al cielo non è a tariffa maggiorata...

Nel frattempo devo ricordarmi di non giocare coi numeri io stessa: come ho verificato (per l'ennesima volta) in queste due settimane, un'ora di sonno perso non si bilancia con un'ora di sonno recuperata qua e là, specialmente se nel mezzo si accumula notevole tensione per svariati motivi. Morale della favola: mi autoimpongo di spegnere il computer (cosa che non succede da tempo :-p) e tuffarmi sotto le coperte fino a nuovo ordine.

Allie

PS: A random suggestion, per cui devo ringraziare la mia nuova pusher di fiducia, Laura: per tutti gli amanti dei manga, www.onemanga.com. E già che ci sono ne approfitto per aggiungere un ringraziamento anche per tutti i bei momenti di questi mesi!

venerdì, maggio 16, 2008

Chicken Soup for the Soul

Perfino nei momenti di grande stanchezza a volte basta una frase a regalarci un sorriso... stasera fra un sottotitolo e l'altro mi è stato fatto uno dei più bei complimenti che abbia mai ricevuto:

"Sei solo UN FOTTUTO GENIO!!!"

:-)

Grazie, FEBo.

(C)allie

giovedì, maggio 15, 2008

Various & Sundry: Random Thoughts on Living and Translating

Considerazioni sparse, senza un vero fil rouge...

1. "It is our choices, Harry, that show what we truly are, far more than our abilities."
- Albus Dumbledore

Food for thought. In retrospettiva, perchè le scelte dell'ultimo anno hanno sicuramente un significato nel grande puzzle della mia vita, ma anche e soprattutto per il futuro. Fino all'università bene o male ho percorso un cammino in qualche modo preimpostato... con le dovute variabili, certo, ma probabilmente mi sarei trovata più o meno allo stesso punto anche se avessi scelto un altra scuola superiore, e "stretchando" un po' le cose anche se avessi scelto un'altra facoltà (tanto la glottofilia ce l'ho nel sangue! :-) ). Poi sono cominciati gli aut-aut, quelli veri... la dimensione del Viaggio, del non-Io che chiaramente non può essere l'Io... e forse una delle riflessioni più importanti di questi anni è visualizzare l'importanza di ogni decisione nel momento in cui la prendo. Cosa che naturalmente mi è fonte di ansia, ma mi fa anche sentire davvero "faber fortunae meae"...

2. L'importanza dell'attesa...
Quando si tratta di lavori "intellettuali", scritti, traduzioni, papers e via dicendo non c'è nulla di tanto prezioso quanto la possibilità di spegnere il computer e lasciar sedimentare il tutto per un po', per poi ritornarci a mente fresca. Me ne accorgo ancor di più in questi giorni, in cui è già tanto se ho il tempo di *finire* i vari assignments... Ma il principio resta vero anche per tutte le mille cose su cui mi arrovello ogni giorno, e soprattutto ogni notte: alla luce del sole tutto sembra molto meno insormontabile.

3. vs "Just do it."
Altre volte invece le cose vanno fatte e basta, perchè le occasioni non si ripetono e perchè tanto quel che ora sembra così irrinunciabile magari non lo sarà affatto in the long run...

4. Logophilia
Nutro una venerazione sempre più profonda per chi compila i dizionari. Negli ultimi anni ho usato quasi unicamente vocabolari online, dictionary.com, Virgilio Sinonimi e Contrari, wordreference... ma ci sono casi in cui senza uno di quei meraviglioso tomi cartacei non si va da nessuna parte. Grazie, Centro Lessicografico Sansoni. I owe you one.

5. T.Y., W.W.W.
Ciò non toglie che Internet sia altrettanto irrinunciabile in questo mestiere. Soltanto Acronym Finder è stato in grado di illuminarmi su P.O.N.T.I. : Person Of No Tactical Importance. Come dire, la mia famiglia mi ha mandata a scuola per qualcosa.

Now on to Bloody Footy. Beware, Dagos*... wait, does that count *me*?

Allie

*
"Dago is a US ethnic slur for Italians and a UK ethnic slur for Italians and Hispanics."
(non potevo non chiudere questo post con una citazione da Wikipedia...)

sabato, maggio 10, 2008

Sostanzialmente.

Sostanzialmente sono sfinita. Ma sostanzialmente sono anche, come dire, sostanzialmente soddisfatta di questo periodo. Tanti, tantissimi cambiamenti, e io che "avevo (e ho) rimasto" pochissime energie per affrontarli. Però ne vale la pena (sostanzialmente, ça va sans dire). Tuffarsi in questo nuovo mondo è un'esperienza un po' alienante, forse; sembra di essere in un reality show, improvvisamente ci si trova a condividere giornate intere con quelli che fino a un attimo prima erano perfetti sconosciuti, abituandosi a sentirsi anche quando non si è fisicamente insieme, tutti belli compressi nella Serra Affrescata. Persone molto diverse, certo, diverse da me e diverse fra loro, ma comunque con tanti punti di contatto, tanti punti di vista da scambiare, esperienze simili in cui immedesimarsi o interessi diversi da scoprire (Blimey! As if I needed other addictions! :-p). Sarà strano quando tutto questo finirà, fra un mesetto scarso, con la propaggine estiva per noi binaristi; non sarà facile ritrovarsi tutti, ma in qualche modo penso che le basi per mantenere i contatti ci siano (ringraziamo Laura e le sue tabelle!). E' stato un semestre intenso, forse non ero pronta a lanciarmi in questo nuovo progetto, ma sono davvero contenta di averlo fatto. Sapete che per me alzarmi presto e guidare a lungo è una tortura, ma ricevere alle 9 esatte un messaggio "Sono appena uscita dalla doccia... No comment.", oppure un gesto gentile di qualcuno che si preoccupa che il viaggio sia andato bene... è davvero soothing. E questa settimana, forse una delle più intense dall'inizio [NdR: ringrazio ufficialmente anche qualcuno che mi è stato particolarmente vicino...], è stata anche altrettanto bella a livello di condivisione. Serate su Skype a tradurre in compagnia, una cena that made me laugh my a$$ off, un pranzo relax dopo la prova (sostanzialmente) deludente di questa mattina, quando in altre occasioni mi sarei fiondata direttamente a recuperare il sonno perduto. Cosa che farò a breve, mind you. Ma pensando che sono stata fortunata a capitare in un ambiente dove ho scoperto di non essere l'unica a parlare in inglese a se stessa per non perdere la lingua, dove è normale che metà delle parole di un discorso non siano in italiano o dove dialoghi del genere sono perfettamente accettabili:
L: "[...] Ginny Weasley..."
E: "Chi è Ginny Weasley?"
A: "Honestly, don't you read?"

All hail Fifi. Almeno un frick.

Allie

lunedì, maggio 05, 2008

My Own Shire

"My home is not a place, it is people."

- Lois McMaster Bujold, "Barrayar"


Negli ultimi anni mi sono sempre sentita un po' in una mia personalissima Terra di Mezzo. Ma Tolkien aveva ragione: "Not all those who wander are lost."

Allie

martedì, aprile 29, 2008

I May Be Lost But I'm Not Hopeless

"My favorite songs they keep me company,
So many memories come down to this,
I may be lost but I'm not hopeless.

I heard that sound a mile away
I heard that sound a mile away
All those things I wish that I could say
I heard that sound a mile away
A mile away..."

Ecco una delle canzoni che mi tengono compagnia... in macchina, nell'iPod, in questi momenti di riflessione su tempi e luoghi... e si prega di notare il geniale cartello dell'autostoppista...

Wandering Allie




domenica, aprile 27, 2008

Did you say that yesterday or just right now?

"Looking back I can't recall, who was listening
When I used to walk the streets at night
Like a bird that used to sing, I was flying
I was happy all the time, and it's hard to look back

Better days and different ways I can't explain
Another song to sing it all was simplified..."

NUFAN, Room #19

Allie


Girl With Kaleidoscope Eyes

Beauty is in the eye of the beholder, dicono. Ma credo che nell'occhio senziente non ci sia solo la bellezza. A volte non so se è la mia vita ad essere davvero sfaccettata o se sono io stessa a percepirla e a renderla ancor più cangiante di quanto non sia. Mi è stato detto di recente che i miei occhi sono diventati più verdi. Un inconsapevole complimento, per me che ho sempre sognato che la gente si accorgesse che non sono castani (nè veramente biondi, come qualcun altro sostiene). Ma onestamente non credo sia vero. Mi pare invece di guardare costantemente dentro un caleidoscopio. Tutti i frammenti che costituiscono la mia vita, presente, passata e forse anche futura, si ridispongono costantemente secondo un disegno che a volte mi pare di comprendere, altre invece sembra seguire unicamente le leggi dell'entropia. Nel mio oscillare fra l'esaltazione e l'insicurezza cerco allora di assorbire il più possibile gli stimoli che mi si propongono, nella (vana?) speranza che un giorno tutto si metterà a posto da sè e nella (certo non vana) consapevolezza che la vita sia davvero un viaggio e non una destinazione e che sia importante ricordare a se stessi di vivere anche il tragitto.
Di viaggi per altro ne sto facendo molti, in questo periodo, reali e virtuali. Un pendolarismo che mi è sempre stato alieno, ma che ora mi fa scoprire un nuovo mondo, mi fa vivere nuove esperienze, mi fa persino apprezzare le ore di guida da sola ("Oh blimey!"). Già, io che guido in autostrada alle otto del mattino. Unbelievable. Oh, non crediate che non sia sempre in ritardo ugualmente, o che apprezzi i sorpassi ad alta velocità. Ma ci sono momenti in cui basta la canzone giusta per vivere un momento speciale. Bad Habit, che riscopro sempre come perfetta colonna sonora da guida (no, non ho intenzione di "wreck this fucker's ride" :-p); il buon vecchio Max, che mi fa pensare a tante cose e a un bel momento in macchina in direzione Aquafan, qualche anno fa, quando il mio mondo era tutto diverso; o magari la mia Mr Jones, guidando verso il tramonto.
E poi un tuffo nella Mitteleuropa che sognavo da tempo, una Vienna unica, che non dimenticherò facilmente. Dormire in treno in cuccetta - io che non prendo sonno neanche sul più comodo dei materassi. Mangiare una fetta di Sacher con la Principessa Sisi (con una sola s, checchè si pensi!), constatare che sì, è vero che il Danubio non è affatto blu, ma è sempre un signor fiume. Un getaway speciale in un momento in cui ne avevo bisogno.
Un'altra trasferta nell'hinterland milanese, qualche tempo fa, per gettare le basi per un primo, timido approccio al mondo del lavoro, quello vero.
E poi i viaggi in cantiere... l'America, in primis. Un rapporto difficile, ma pur sempre profondo. Non so che effetto mi farà, tornarci e decidere cosa fare delle cose che vi ho lasciato, rivedere luoghi e persone, sprofondare nella concretezza del mio mondo altro. So che in fondo in parte ne ho voglia, anche se implicherà un'ulteriore introspezione. Chissà se riuscirò a fare un salto a Philadelphia, mi sembra così tanto che non ci metto piede, anche se sono appena due anni. Ma per ora è tutto da organizzare... così come il Futuro, quello vero. Ho preso tante decisioni importanti quest'anno, ma ce ne sono tante ancora da prendere. Per il momento non ho nemmeno più voglia di pensarci. So che quello che sto facendo mi piace e mi sta fornendo un sacco di stimoli che potrebbero sia diventare un'occupazione pratica, sia adattarsi alla perfezione ai miei progetti di ricerca mai del tutto sfumati. Dove, ancora non lo so. Ma so che comunque andrà non sarà tempo sprecato. Energie ce ne vogliono tante, certo, per questo e per tutto il resto che sto cercando di tenere in piedi in questo periodo. Ma credo in quello che faccio, credo che siano cose importanti e che stiano dando forma alla mia vita più di quanto non sia successo in altri momenti. E allora si va avanti, magari a piccoli passi, inghiottendo rospi, a volte, ma anche godendosi le cose belle, che sotto sotto si trovano anche nelle giornate più difficili. Oggi per esempio ho fatto un paio di piccoli grandi passi per gestire situazioni problematiche, che mi hanno fatta star male non poco, ma che volevo fare da tempo e che mi hanno ricordato quanto sono e sono stata fortunata ad avere persone speciali nella mia vita. Ci ho messo un bel po' (di ore di non-sonno, chiaramente) a metabolizzare cose così intense dal punto di vista emotivo, ma credo di aver fatto la cosa giusta, anche a costo di essere completamente improduttiva per il resto della giornata. Ma tanto non era un giorno da Hermione Granger. L'ha detto anche facebook che in fondo in fondo sono più Ginny Weasley! :-) Di Ginny per altro mi piace la spontaneità, almeno per quel poco che ho letto/visto/ascoltato finora. Credo sia il momento di introdurne un po' di più anche nel mio modo di essere. Non credo di saper smettere di perdermi in mille riflessioni, di preoccuparmi per gli altri, di cercare di prevederne e ascoltarne le esigenze. Ma è ora di capire che di esigenze ne ho anch'io e che a volte è semplicemente giusto rispettarle per prima. Una di queste, forse la più importante, è stare bene con le persone che ho intorno. Non è sempre facile, non si può certo pilotare la gente o i propri legami e non ho alcuna velleità di cambiare chi mi circonda o di instaurare amicizie forzate. Ma sono stufa di logorarmi nell'impossibilità di starebeneebasta. Continuo a non capire perchè a volte si debba complicare tutto apposta, o magari anche inconsciamente, ma comunque in modo decisamente controproducente. Ma arriva il momento di prendere atto del fatto che non sempre i problemi di questo genere si possono risolvere da soli. Ovvio, non smetterò di fare tutto ciò che è in mio potere per migliorare le cose, però in questo momento credo di aver solo bisogno di quality time con le persone che mi fanno sentire bene davvero. E ce ne sono, grazie al cielo. Probabilmente meno che in altri momenti, ma ce ne sono, e se il resto non va tanto vale concentrarsi sulle persone positive e ringraziare chi le ha messe sul nostro percorso. Qualcuno che già si sapeva amico fidato, ma che in queste lunghe notti si è rivelato ancora più prezioso. Qualcun altro per cui sono stata male in molte occasioni, proprio in virtù dell'affetto che mi lega a lui, ma che lunedì scorso con un semplice gesto mi ha regalato una finestra su un mondo di cui avevo una nostalgia di cui io stessa non capivo l'entità. E qualcun altro ancora che nell'ultimo periodo non ho potuto avere vicino come in passato, ma con cui non vedo l'ora di trascorrere un po' di tempo nei prossimi giorni.
Illusa? Sognatrice? Inguaribile idealista? Che dire se non"d'altra parte è così".

Allie

lunedì, marzo 31, 2008

Antonello Saporito :-)

Ho sempre avuto paura dei cambiamenti, a maggior ragione quando si tratta delle persone a cui sono legata. Cerco di autoconvincermi dell'ineluttabilità dei vari discorsi tipo panta rei, la coelhiana fonte che trabocca, l'impermanenza e via dicendo, e per quanto io mi sforzi non oso certo pensare di poter fermare il tempo che scorre. A volte non riesco nemmeno ad arginarne gli scompensi. Altre volte, ed è ancora peggio, mi ci assesto io stessa. Ma poi capita uno di quei momenti speciali in cui un tributo ai tempi che furono ("che Berta filava") rivela che quella sintonia particolare, quell'essere sulla stessa lunghezza d'onda in fondo è sempre là e può riaffiorare in un batter d'occhio. "Ehi tu, con i capelli"... grazie per il bel pomeriggio di puro svago dell'altro giorno.
Ma d'altronde "tu queste cose le sai già". :-p



Allie

mercoledì, febbraio 06, 2008

"I'll be there for you..."

Ci sono persone talmente speciali che si stenta quasi a credere che esistano davvero. Persone che riescono a farti sentire come se vivessi nel migliore dei feel-good movies, come in una serie TV dove il lieto fine è d'obbligo. Persone che sul serio "I'll be there for you / when the rain starts to pour", che sanno ascoltarti, capirti e accompagnarti passo dopo passo nel cammino della vita. Io sono talmente fortunata da averne accanto una da più di dieci anni (dodici, tredici... dipende dai punti di vista! :-p). E' veramente raro avere qualcuno che ti segue da vicino ovunque tu sia e che non perde mai la voglia di condividere ogni piccolo grande progetto... e stasera di piani ne abbiamo fatti un bel po', ma so che in due sarà più facile portarli a termine..."step by step, day by day..."
Grazie, Chy. Solo grazie.

Allie

mercoledì, gennaio 23, 2008

"Just Believe in Destiny..."

"...Dont be afraid to be weak
Dont be too proud to be strong
Just look into your heart my friend
That will be the return to yourself
The return to innocence

If you want, then start to laugh
If you must, then start to cry
Be yourself dont hide
Just believe in destiny

Dont care what people say
Just follow your own way
Dont give up and use the chance
To return to innocence..."

Enigma, Return to Innocence



Post serendipitoso ed ottimista, a segnare l'atmosfera da new beginnings. Se in via Benedetto Marcello, in via Val d'Aposa o solo in Corso Diaz a Forlì, è ancora da vedere. Ma è tempo di rimettersi in gioco, e di farlo con gioia e con grinta. Quel "return to myself" che cerco da un bel po' e che pian pianino si sta verificando, forse. To my old self or to a new one, that is question. Ma in fondo, does it really matter? Panta rei, e anch'io sono una persona "in movimento", come mi si dice, un flusso cangiante che cerca di adattarsi alle nuove situazioni senza perdersi troppo per strada. E le novità piccole e grandi ci sono, indubbiamente. Certo, sarebbe stato meglio occuparsi delle mille "loose ends" prima di intraprendere un nuovo cammino, ma a volte anche gettarsi in un'impresa inedita può essere una soluzione, se non altro per scrollarsi via l'apatia e l'inefficienza da paranoie. Aveva ragione Fabio, in una delle nostre chiacchierate estemporanee: bisogna darsi un obiettivo, anche il più stupido possibile, per cominciare a tornare "back on track". Come al solito io di tracks ne vedo sempre tanti, e sono bravissima a perdermi in un bicchier d'acqua, over-analizzando tutto finchè non riesco più a vedere le cose in modo obiettivo (e qui cito invece Marco S.: a volte è solo questione di distanza dal quadro). Insomma, era tempo di prendere una decisione, ed eccoci di nuovo in ballo, con penne e quaderno nuovi da remigina. E col cuore più leggero: fra i tanti consigli ricevuti (e ringrazio veramente di cuore tutti quelli che mi hanno regalato un po' del loro tempo e della loro saggezza!!!) chiudo citando la Santa Jo, a cui ormai non so più come esprimere la mia gratitudine: "iscriviti con il sorriso, che le cose vengono davvero da sè."

Allie

venerdì, gennaio 11, 2008

Little Miss Ruby Soho

"The future's in the air
I can feel it everywhere
Blowing with the wind of change

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
In the wind of change..."

Scorpions, "Wind of Change"


Non ho mai amato le scelte. La Reginella delle Porte Aperte, del Non Lasciarsi Sfuggire le Opportunità, non può per definizione accettare il fatto che esistano momenti in cui prendere una decisione sia inevitabile. E invece è così. La vita in fondo non è poi così diversa dal compito del traduttore descritto da Eco in Dire Quasi la Stessa Cosa: anche ipotizzando l'esistenza del Destino, di Dio, della Provvidenza, del Caso o comunque di un'entità che ci offre, più o meno rifinito, il materiale con cui tessere il nostro futuro, alla fine della fiera siamo noi a doverne "realizzare il sistema di significati", come direbbe Federico Bertoni, a dover procedere per piccole e grandi scelte senza che ci sia necessariamente una strada (più) giusta. Certo, ci sono cose su cui non si ha alcun controllo, nel bene e nel male; ma per tutto il resto, per quando si possa far del fatalismo una vera e propria fede, è arduo esimersi dal tanto meraviglioso quanto temibile processo di decision making. Mi sono sempre ritenuta fortunata ad avere la possibilità di muovermi più o meno in qualsiasi direzione, geografica e virtuale, ma più si va avanti e più le scelte comportano responsabilità e più le varie opzioni diventano mutually exclusive. Il sogno-incubo del finale aperto, e senza tasto "undo" o possibilità di rigiocare la partita per sperimentare un epilogo diverso. Nessuna certezza di salvare Zelda o sconfiggere LeChuck, indipendentemente dalle ore passate a vagare per Hyrule o a veleggiare fra Scabb e Melée.
Ma siamo in ballo, e allora bisogna ballare, ballare e restare sul pezzo, come direbbe qualcuno. E' così che "si diventa grandi", probabilmente (e vedrò di accettarlo prima di dimostrare metà della mia età anagrafica :-p ). Insomma, tutto ciò per dire che, come molti sapranno, per me questo fine2007inizio2008 è stato un periodo di scelte veramente importanti. Ci ho messo l'anima, io con tutte le mie insicurezze, i miei dubbi e i miei pro e contro perfettamente bilanciati. E ci ho messo anche un bel po' di tempo, di energie e di patemi - miei e altrui, e mi fa stare così male l'idea di non aver potuto far nulla per evitare che altri ne soffrissero. Non credo di aver mai fatto nulla di così difficile in tutta la mia vita e ho ancora il terrore delle conseguenze, del dovermi ricreare un mondo intorno. Eppure è così, ho fatto e sto facendo del mio meglio per modellare il mio presente e il mio futuro. Annonuovovitanuova più che mai, dunque. Tanti progetti, nessuno ancora sottoscritto, il solito punto interrogativo all'orizzonte (tanto per dar ragione a Tim e Lars qui sotto). Ma intanto la gioia di essere a casa, di sentirmi bene nel mondo che mi è mancato più che mai, di muovermi nei miei spazi e fra la mia gente, del (ri)definirmi a poco a poco accanto alle persone care.

" Ruby's fading out she disappears it's time, time to say good-bye..."
Rancid, "Ruby Soho"

Allie