giovedì, marzo 01, 2007

"... I Said Hey, What's Going On?"

"Twenty-five years and my life is still
Trying to get up that great big hill of hope
For a destination
And I realized quickly when I knew I should
That the world was made up of this brotherhood of man
For whatever that means
And so I cry sometimes
When I'm lying in bed
Just to get it all out
What's in my head
And I am feeling a little peculiar
And so I wake in the morning
And I step outside
And I take a deep breath and I get real high
And I scream at the top of my lungs
What's going on?
And I say, hey hey hey hey
I said hey, what's going on?"

4 Non Blondes, "What's Up?"


In questo lungo periodo di assenza virtuale mi sono riproposta mille volte di aggiornare il blog, ma un po' per gli impegni e un po' per la solita confusione che dimora ormai in pianta stabile nella mia mente, l'occasione è sempre mancata. Lo faccio ora, come al solito nel cuore della notte - un momento in cui i pensieri si affollano e il silenzio profondo funge da cassa di risonanza per la canzone di cui sopra, che di nuovo torna a ronzarmi in testa. Appropriata, direi. 25 anni, il famoso quarto di secolo, un traguardo (ma sarà vero?) raggiunto formalmente lo scorso agosto, ma che credo si stia concretizzando in questo periodo... e, come s'intuirà, "my life is still trying to get up that great big hill of hope for a destination...". Certo, ci sarà chi ci vorrà vedere un certo gusto autocompiaciuto nel sentirmi in balia della corrente come un bateau ivre, e non discuto che la mia propensione al vivere al massimo ogni minimo dettaglio possa sconfinare nell'iperrealismo, o che la mia vena fitzgeraldiana sia inesauribile. D'altronde, alla fine della fiera, c'è molto di Jay Gatsby in me - sempre là, persa in mille pensieri ma con l'obiettivo della green light at the end of the dock, senza essere in grado di capire cos'è veramente per me questa luce all'atto pratico. O forse riuscendo a capirlo soltanto negandone il contrario, una percezione in absentia. Il mio mondo, le mie radici, ciò che mi manca da morire quando sono lontana. Ma dove collocare allora i sogni, le ambizioni, l'universo letterario-cinematografico nordamericano al confine tra l'accademico, il reale e l'ideale? E il passato - il mio passato, o forse quello che mi sono ricreata e che comunque non esiste più? Io sono così, inguaribile ottimista, piena di interessi, sogni e speranze - ma anche "boat against the current, borne back ceaselessly into the past".
Da molto tempo sento che si avvicina il momento della resa dei conti... ora ci siamo, e so che ancora una volta farò di tutto per evitare scelte radicali. Come poi si riesca a non scegliere quando la propria vita è spalmata su due continenti, devo ancora scoprirlo.
Nel frattempo "I beat on", cercando di tenere insieme tutti i pezzi di quello strano puzzle che è la mia esistenza. Il che, in questo periodo, ha implicato una lunga quasi-reclusione per completare applications e tesi, nell'ordine e con un'immancabile maratona finale (tesi praticamente scritta in un mese). Le ore d'aria sono state scarse, se si escludono le mille peregrinazioni per raggiungere relatrice e correlatrice, ma qualche provvidenziale venerdì o sabato Boys mi ha aiutata ad arrivare in fondo. Così il 9 febbraio, dopo l'ultimo all-nighter per correggere, sistemare e stampare, ecco finalmente consegnata la creaturina: due chiacchiere in copisteria con Daniela A. e Elena C., ritrovate dopo secoli, un caffé (vabbè, nel mio caso una piadina!) con Mauri (anche lui reduce dalla consegna) e finalmente qualche ora di riposo - un miraggio! Vabbè che il mio ritmo sonno/veglia è ancora più fucked up del solito e devo ancora recuperare... Comunque se non altro poter tirare il fiato è stata una discreta soddisfazione. La sera uscita d'obbligo, ma la Capannina andava oltre le mie possibilità fisiche, quindi ho optato per la fronda Giostrà; a parte il fitto incredibile (mi è toccato uscire a prender aria, non stavo più in piedi!) devo ammettere che il posto mi è piaciuto un sacco, poi sono stata troppo contenta di incontrare la Chiara, sia perchè non la vedevo da un bel po', sia perchè era una vita che non uscivamo assieme di sera. Una tappa da Pollacci poi era doverosa! I ricordi del resto delle serate sono piuttosto confusi e la mia fedele Smemo stavolta non è d'aiuto causa indolenza nell'aggiornarla, quindi ne citerò alcune alla rinfusa: una serata-Risiko a casa del Cobra (penso fosse proprio quel sabato, visto che stavo collassando per il sonno!), una serata bowling + Estragon, qualche post-calcetto all'Old Bridge, una serata improvvisata al Kinki e, finalmente, varie serate cinematografiche! Hannibal Lecter - Le Origini del Male, Manuale d'Amore 2: Capitoli Successivi, Notte Prima degli Esami Oggi e un pregevolissimo L'Arte del Sonno, che mi ero persa a Boston ma che valeva davvero la pena di recuperare. Il bioritmo sfasato, poi, ha paradossalmente sortito l'effetto di farmi vivere anche le giornate :-) , cosa insolita per me (e che comunque non è durata). Complici i miei appuntamenti fissi in via Zamboni con Stendhal, Balzac e Flaubert (ah, l'amour :-p), mi sono sforzata di non stare sempre a poltrire in casa e ne ho approfittato per fare un sacco di giretti, shopping, pranzi e quant'altro e recuperare i rapporti umani! Palma d'oro, ovviamente, alla Silvia S. (a sinistra sotto la Torre Prendiparte), che mi coinvolge e si lascia coinvolgere in mille attività; poi un pranzo con Andrea C., e un much needed update generale (anche se sarebbero serviti giorni interi per aggiornarsi su tutto!); un altro pranzo con Elena P., un tè con Piccia (se la montagna non va a Maometto, Maometto andrà alla montagna: non essendo facile alzare il mio tasso etilico, tento di abbassare quello altrui! :-p), un altro tè ieri pomeriggio con Francesca P., nonchè uno che merita una menzione speciale: finalmente sono riuscita a vedere Daiana dopo 7 anni!!! La foto per commemorare l'evento era assolutamente d'obbligo!
Altro appuntamento degno di nota: la laurea dell'Alessia, con discussione tostissima (io sarei crollata subito se qualcuno avesse tentato di mettermi i bastoni fra le ruote come quel simpatico personaggio!) e un bel post al Bounty, un locale molto carino di cui, chissà perchè, non mi ero mai accorta! A sinistra foto con la Dottoressa ed Elena P., a destra Max con una cartolina-3D dei Pan di Stelle... devo ammettere che tornare che cookies, Oreos e quant'altro fanno un baffo al Mulino Bianco!
Delle serate più recenti cito ovviamente le due in cui la mia inseparabile Canon è stata più attiva. La prima è una gran bella festa di carnevale al Kasamatta, martedì grasso, quando ho potuto sfoggiare nuovamente il costume da dark fairy proveniente dal Garment District. La macchina fotografica fra l'altro è servita più che altro alla Silvia che continuava a riconoscere vip e pseudovip. Eccoci a destra con Federico Poggipollini! L'altra serata degna di nota è stata quella dello scorso sabato, in onore del fugace ritorno del Vet; comparsata rapidissima, ma sempre gradita - e la cosa più bella è vedere come il legame sia rimasto immutato. Vabbè che grazie a Skype siamo riusciti a sentirci abbastanza, ma sin dal primo mini-aggiornamento giovedì sera quando sono andata a prenderlo in aeroporto tutto è stato come se nessuno dei due non fosse mai partito - il che naturalmente ora rende più difficile riabituarsi alla mancanza del mio storico punto di riferimento! Mannaggia, Vet, dovevi proprio restare solo una sera?? Comunque sono stata contenta di essere riuscita a radunare un discreto numero di persone al Cade, sia perchè il posto continua ad essere uno dei miei preferiti, sia, e soprattutto, perchè, come ho già espresso più volte a più persone, risento molto dello strano assetto del gruppo degli ultimi tempi e riuscire a radunare tutti (o almeno una rappresentanza bilanciata!) nello stesso posto per me è sempre una gioia.
La nuova settimana poi è cominciata bene con una domenica notte a casa di Riqui fra Uno-Dernier e Assassino, per proseguire poi con un cinelunedì, seppur deludente (Una Notte al Museo... lo sconsiglio caldamente!), seguito da un super Bang da Michele (Frens si era procurato l'espansione... ammetto che fosse intrigante, anche se io sono ancora lungi dall'aver assimilato le regole base!), un martedì al Transylvania (altro posto dove torno sempre volentieri) e oggi finalmente una serata con la Chiara, pianificata durante il nostro shopping di sabato pomeriggio, agenda alla mano! Il film che avevamo scelto ("Il Senso dell'Amore") era veramente pessimo, bisogna ammetterlo (delusione Edward Burns!), però una serata col mio tesorino, un tè caldo e l'immancabile "panarino" è sempre una bella serata! E poi non sarei stata in grado di far molto di più, oggi ero andata in palestra per iscrivermi e far qualcosa di soft ma son stata trascinata a tradimento a fare un corso di cardiofitness... aiuto!! Gliel'avevo detto che ero fuori allenamento! Ma ne è valsa la pena... o almeno credo!
Insomma, alla fine come mio solito sto riuscendo a riempire le giornate di pseudorelax con mille cose... ma è giusto così, da un lato, voglio godermi al massimo il tempo che posso trascorrere qui prima di ripartire. Già, perchè in realtà spostamenti e scelte incombono sempre... e forse il mio tenermi sempre occupata ha anche un po' il fine di impedirmi di pensare. Ma presto dovrò farlo, perchè a inizio aprile si torna oltre l'Atlantico, e soprattutto perchè il lungo lavoro per le applications ha cominciato a dare i suoi frutti... prima risposta: Northeastern, che mi ha ammessa ufficiosamente dopo una sola settimana dall'invio dell'application! Non era la mia prima scelta, ma è un ottimo backup, l'ambiente mi piace ed è davvero lusinghiero che un professore ti telefoni da Boston per cercare di convincerti ad accettare! Però... però... beh, Brown. Period. Ammissione ufficiale a Italian Studies... ora, il problema si porrà quando arriveranno le altre risposte, e soprattutto se e quando ce ne saranno di altrettanto promettenti. Per ora fra queste due vince ovviamente la seconda... ma se credete che io possa esserne semplicemente felice, sbagliate di grosso... ovviamente sono già subentrati mille dubbi: voglio davvero fare Italian Studies? E vivere nel Rhode Island per quattro anni almeno? E poi che ci faccio con un PhD del genere se torno in Italia? Insomma, come al solito il mio cervello lavora giorno e notte... i pensieri si intrecciano, l'amore per il mio piccolo grande mondo bolognese si fonde con il disagio del presente, i dubbi e i sogni per il futuro si mescolano in un patchwork curioso e surreale, insieme inquietante e affascinante come quello dipinto da Michel Gondry. E, come dicevo, "I scream at the top of my lungs: WHAT'S GOING ON?".