venerdì, agosto 22, 2008

Tying Up Loose Ends

Tempo fa scrivevo nel mio status su Facebook di essere un fantasma. C'erano motivi che non sto a spiegare, e nonostante l'apparenza era una dichiarazione decisamente positiva. Ora ripenso a ciò che si dice di spettri e affini, ovvero che siano ancora in circolazione per colpa di "unfinished business", questioni irrisolte. Ricordate Casper?

"All ghosts have unfinished business. That's why they don't cross over."

Naturalmente non sto pensando a *quel* genere di crossing over, tranquilli, ma ho sempre saputo, più o meno consciamente, che uno dei miei problemi principali è l'incapacità di prendere le distanze dalle cose che mi succedono. Per chi non ce l'ha nel sangue non è certo facile, è il lato negativo del vivere ogni cosa in modo intenso e profondo, ma il mio proposito per l'anno nuovo (e si sa che per gli eterni studenti l'anno comincia a fine estate!) è di fare qualche progresso in questo senso. Lo diceva perfino il commentatore olimpico, la squadra italiana di pallavolo dovrebbe dimenticare gli errori e gioire per i punti conquistati... :-) E poi fra le tante persone cito una professoressa che ha segnato la mia permanenza americana: "Sounds to me you need some closure, whatever you decide to do.". Closure. Ho sempre avuto paura di questa parola, ma mai come di questi tempi mi sono resa conto della necessità di smettere di perdere tempo a tenere aperte mille opportunità per poi non sfruttarne nemmeno una, o magari per sfruttarne varie ma solo parzialmente. Certo, non è che da domani organizzerò la mia esistenza a compartimenti stagni, non posso e non voglio farlo. Ma è tempo di cominciare a plasmare davvero il futuro, e per farlo occorre ricordarsi che certi interruttori vanno necessariamente spenti perchè se ne possano tenere accesi altri. On. Off. Tutto sta, come sempre, a sapere rinunciare a quelli che richiedono troppa energia senza illuminare il giusto percorso. Quest'anno credo di averne indovinato uno davvero importante, e il cricetino che c'è in me è deciso a correre senza sosta per mantenere accesa la lampadina di questo faro (Faro?). Ora pian piano cercherò di costruire il resto del circuito, in questa curiosa fine d'agosto che sto passando a tradurre le vicissitudini di una palla rimbalzante (DS players, ringraziatemi quando giocherete a De Blob!), epilogo di un'estate sostanzialmente lavorativa, ma anche decisamente positiva (esperienza milanese promossa a pieni voti, nonostante l'alienazione da hinterland e centri commerciali!) e illuminata da una meravigliosa vacanza portoghese che mi ha davvero segnata e che porto nel cuore.

To closure, then. And to new openings, ça va sans dire.



Anna Never

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