venerdì, ottobre 13, 2006

Alice in Wonderland

Dopo 25 anni di battute ormai trite e ritrite sul mio presunto domicilio nel Paese delle Meraviglie... ecco che finalmente sono riuscita a trovarlo! In realtà Wonderland di meraviglioso conserva ormai ben poco: un tempo sede di un parco di divertimenti, oggi ospita soltanto un... cinodromo per le corse dei levrieri! Mah! Comunque il posto si raggiunge comodamente con la metropolitana (superato l'ostacolo della linea verde, la mia, le altre linee funzionano decisamente meglio), procedendo verso nord oltre il Charles River. La foto è stata scattata da Vincenzo (foto a destra), che finalmente è riuscito a venire a trovarmi e con cui ho trascorso un bellissimo weekend di vacanza. Mentre aspettavo il suo arrivo sabato sera (rigorosamente con i bus di Chinatown!) sono andata a Cambridge a prendere Stefano a una festa organizzata a casa di un suo professore... già, perchè qui i docenti prendono spesso simili iniziative, portando i nuovi studenti a pranzo o, come in questo caso, invitandoli a casa loro per conoscerli meglio. Al party presenziava anche un altro professore che ha quasi rischiato di vincere il Nobel, assegnato poi appena due giorni fa ad un professore di Columbia... è sempre incredibile pensare di stare conversando amabilmente con personaggi di tale calibro! Dopo il party Stefano mi ha gentilmente accompagnata a prendere Vincenzo, per poi lasciarci downtown, con destinazione Quincy Market. Scelta ricaduta su un pub irlandese, Durgin Park; molto carino, peccato solo che come al solito la live band abbia smesso di suonare nel momento in cui ci siamo seduti!
Il giorno dopo il giro turistico è iniziato appunto da Wonderland, o meglio dalla vicina Revere Beach, davvero incantevole, soprattutto quando il tramonto ha colorato tutto di rosa (foto a sinistra)! E intanto scorrevano fiumi di parole, era un sacco di tempo che dovevamo aggiornarci e le cose da dire non finivano mai... grazie, davvero...
La sera abbiamo cenato in un ristorante vietnamita di fianco a casa mia, poi una compagna di corso di Vincenzo, Sage (Salvia: visto che c'è qualcuno che si chiama davvero così all'anagrafe? :-) ) è venuta a prenderci e ci ha portati a casa di due suoi amici d'infanzia, a Newton (il paesino del dentista!). A parte la constatazione che coi mezzi pubblici ci vuole almeno un'ora mentre in macchina bastano dieci minuti per arrivarci, devo dire che la serata è stata proprio carina, sia Sage che i suoi amici sono davvero simpatici; fuocherello nel backyard, narghilé e birra (o tè, visto il clima non proprio estivo... e i gusti della sottoscritta). Un po' di perplessità quando uno sconosciuto vicino anzianotto, un po' sordo e un po' molto ciccio (ok, era enorme!) è venuto nel loro giardino (non c'era nessuna rete) e si è messo a raccontarci barzellette assurde,
ma alla fine ci siamo divertiti! Il giorno dopo era Columbus Day, festa nazionale; contavamo sulla parata, ma a quanto pare quest'anno l'hanno fatta di domenica, ma alla fine abbiamo sfruttato l'opportunità di visitare il Museum of Fine Arts (normalmente costa 15$!) e sbirciare brevemente dentro l'Isabella Stewart Gardner Museum, architettonicamente notevole (soprattutto il cortile interno coperto, stile serra) e organizzato non per date, non per autore ma per favorire l'apprezzamento incondizionato dell'arte. Da lì, camminando attraverso varie università (pillola di cultura: a Boston ce ne sono circa 40!), abbiamo raggiunto la metropolitana che ci ha portati a Charlestown, primo insediamento dei coloni inglesi. Sobborgo non particolarmente originale, ma tranquillo e piacevole; salendo sulla collina siamo arrivati all'obelisco che costituisce il monumento alla battaglia di Bunker Hill (foto a destra), per poi ridiscendere verso il porto e ammirare la USS Constitution (foto a sinistra), una delle prime navi da guerra della marina americana. Charlestown è letteralmente dall'altra parte del fiume (come Cambridge e altri paesini), quindi ci è bastato riattraversare il Charles (foto a destra: Zakim Bridge) per arrivare a North End (la zona italiana), scovare il bar dei parenti della Lu (pazzesco!) e andarci a mangiare una pizza gigante (foto a sinistra). Dopo cena siamo tornati a Quincy Market, sostando per un po' ad ascoltare un cantante-chitarrista che suonava in un pub (e che mi ha inconsapevolmente regalato "Every Rose Has Its Thorns", canzone dei Guns N' Roses che adoro!) e facendo poi un giretto a Boston Common, il primo parco pubblico degli States (che ci volete fare, i Bostoniani ci tengono ai loro records!). Nei pressi del parco si trova la Massachusetts State House, che illuminata fa una discreta figura (foto a destra).
Insomma, un bel weekend pieno di sightseeing & meaningful conversations, ma poi la vacanza è finita ed è giunto il momento di impegnarsi sul serio! Al momento sono alle prese con i vari certificati per le applications... non oso pensare a quando comincerò a scrivere i writing samples! Per dare una regolata ai miei ritmi di scrittura, ma anche e soprattutto per capire se è davvero la mia strada, ieri ho iniziato un corso di sceneggiatura... finora sembra bello, anche se tosto... vedremo! Intanto tengo botta coi miei corsi di yoga e mi preparo a un altro bel weekend, con impegni vari ma anche qualche momento di relax, ad iniziare dal cinema di domani sera con il povero Stefano redivivo dopo una settimana massacrante (luci ed ombre del dottorato...).
Chiudo quindi questo post, anche perchè sarebbe il caso di metter da parte qualche ora di sonno!
Allie

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che cosa? La "corsa confusa" del Dodo, del Pappagallo e di tutti gli altri si è degradata in un banale corsa di levrieri dentro un cinodromo? O povera cara Alice, che ne sarà di te, ora?

Allie ha detto...

Thomas: che ci vuoi fare...
"Mara-maratonda testa in basso gambe in su.. / Non c'è stato inizio e non ci fermeremo più /Di correr, di saltar, calciar di qua e di là /Cominciò domani l'altro ieri finirà."