martedì, settembre 11, 2007

Ode to Jo(y)

Trademark cupcakes at Magnolia Bakery: $ 2
"Run, Forrest, Run" license plate from Bubba Gump: $ 8.99
Tickets for Rent on Broadway: $ 45
A weekend with a special friend who understands all about you and can cheer you up, provide invaluable advice and even fix your haircut: PRICELESS!!

Come al solito ho rimandato per secoli l'aggiornamento del blog e ora non so nemmeno da dove cominciare... in questi mesi ho accumulato una tale quantità di emozioni che non mi sento nemmeno in grado di razionalizzare attraverso la scrittura, anche se di solito questo processo mi aiuta non poco. Stavolta non credo di farcela... sono decisamente overwhelmed, un groviglio di sensazioni, dubbi e forze contrastanti che mi sta rendendo ancor più difficile la transizione e che mi lascia fisicamente e mentalmente provata. Che fare, allora, per reagire al tumulto interiore? Ovvio, tuffarsi in un vortice ancor più vertiginoso: Manhattan transfer! Razionalmente può sembrare una soluzione assurda, oltre che deleteria per il sonno arretrato e la caviglia ancora in ripresa (per chi non lo sapesse: tanto per continuare la tradizione degli incidenti pre-USA, mi son presa una bella storta!), ma alla fine ho passato un weekend davvero speciale e quindi ho voluto aprire questo post con un tributo ad una persona unica che fa davvero tanto "to keep me sane"! Due giorni veramente pieni, cominciati con un viaggio sul Bonanza bus sola soletta... niente di epocale, lo so, ma non avevo mai viaggiato da sola in pullman, tanto meno di notte... arrangiarmi sull'organizzazione e parlare coi vicini di posto (nello specifico un ragazzo di Haiti che mi ha impezzata su... Gigi D'Agostino! Si può?) mi ha fatta sentire più indipendente (non avrei mai pensato di sentirmi tranquilla a girare da sola a mezzanotte in metropolitana a New York, con tanto di inebriante sensazione di empowerment). Scendo a Sheridan Square, zona NYU... qualche isolato a piedi ed eccomi finalmente a casa della Jo, un delizioso studio minimal-trendy nel West Village. Potremmo raggiungere Bolo e altri loro amici, ma non riusciamo a contattarli... e per la prima sera va bene così, stiamo già navigando lungo fiumi di parole e nel frattempo la Jo trova anche il modo di sistemarmi il taglio di capelli asimmetrico di cui mi lamentavo da un pezzo! Che persona incredibile... devo ancora trovare qualcosa che non sappia fare! Ma la sua vera specialità è sicuramente ascoltare e dare consigli, un dono prezioso che mi ha aiutata moltissimo in tante occasioni. E' sempre importante confrontarsi con qualcuno che conosce la mia (le mie) realtà senza rinunciare all'obiettività... e per giunta nella splendida cornice di Manhattan. La mia New York è sempre uno spettacolo, ma andare a trovare qualcuno che ci vive aggiunge sempre una dimensione ulteriore ad una città che è già proteiforme di per sè, mescolando i miei soliti e beneamati giri pseudoturistici per Times Square con stralci di vita quotidiana nel Village (attenzione al pericolo lavasecco, rischiate un conto da 139 $ che abbiamo evitato per un soffio!) e giretti per i mercatini e i negozietti di Brooklyn. Senza contare il fatto che sono finalmente riuscita a realizzare un progetto che avevo da tempo: vedere Rent dal vivo a Broadway!! Scenografia spettacolare, attori ottimi (uno dei protagonisti, Anthony Rapp, è lo stesso del film, che per altro consiglio vivamente), tematiche che scuotono e canzoni da brivido...

"525,600 minutes, 525,000 moments so dear.
525,600 minutes - how do you measure, measure a year?
In daylights, in sunsets, in midnights, in cups of coffee..."

{[(Seasons of Love)]}


MIMI:
"The heart may freeze or it can burn
The pain will ease if I can learn
There is no future
There is no past
I live this moment as my last
There's only us
There's only this
Forget regrets
Or life is yours to miss
No other road
No other way
No day but today..."

{[(Another Day)]}

Insomma, veramente uno show da vedere, se ne avrete l'occasione, anche nella versione cinematografica. Poi un giro a Meatpacking in cerca di un ristorante aperto (un dubbio posto spagnolo) e un localino nel Village con Bolo e due amici della Jo. Domenica mattina: missione messa Gospel... ma ce la siamo presa un po' comoda e alla fine non siamo riuscite ad entrare, mi toccherà tornare! :-) In compenso sulla metropolitana ho incontrato Noah, un ragazzo di Penn che non sentivo da quattro anni... ora, lo so che tutto il mondo è paese, ma è stato assurdo incontrare qualcuno per caso nel sottosuolo di Manhattan, per giunta con una scena à la Sliding Doors in cui io e la Jo abbiamo perso per un soffio la metro precedente! Per restare in tema Penn (e Bologna, e Boston), dopo un giretto nel meraviglioso campus di Columbia siamo riuscite anche ad andare a trovare Channtal, mentre nel pomeriggio ho rivisto Maya, anche se per pochissimo tempo... decisamente un weekend intenso che spero di bissare al più presto!
Il rovescio della medaglia però è che mettere subito a confronto Providence con una metropoli di tale portata (che per giunta è una delle mie città preferite in assoluto) mi ha fatto venire ancora più dubbi... Voglio davvero passare cinque anni della mia vita in Rhode Island? Se proprio devo stare negli States, non varrebbe forse la pena di stare in una città vera, di godermi tutto ciò che l'immenso e variegato universo newyorkese ha da offrire? Ad alimentare le mie incertezze poi ha contribuito il fatto che proprio questo weekend ho avuto la conferma che Vincenzo, che forse è la persona che più condivide il mio modo di rapportarmi al PhD, quest'anno ha deciso di chiedere un leave e restare in Italia... me l'aspettavo, ma mi ha dato da pensare e attendo ansiosamente un confronto via Skype!
Chiudo questo post prima di addentrarmi troppo nei temibili meandri della mia mente, sleep-deprived più che mai, con la pseudo-promessa di aggiungere presto i mille tasselli che hanno creato il complesso mosaico di questi mesi... la bellissima vacanza bavarese, il resto dell'estate nella mia Bologna... ah già, magari anche qualche accenno al mondo di Brown! :-)

Allie

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