lunedì, luglio 02, 2007

On the road.

"Cerco un'America che forse non c'e' nemmeno piu',
Cerco un nastro d'asfalto che corre dritto verso il blu
E cerco le risposte che non trovero'
Le cerco perche' l'importante e' il viaggio non dove andro'...
Torno subito resto ancora un attimo
Devo dare un' altra occhiata al mondo poi tornero'..."

883, "Torno subito"

Chi mi conosce sa che il titolo di questo blog non è scelto a caso e che non è soltanto un tributo ad una (splendida) canzone degli Aerosmith ("It's Amazing... With the blink of an eye you finally see the light"). Uno stile di vita, volendo, perchè in fondo è il principio che, più o meno consciamente, governa le mie scelte; ma anche un monito a me stessa, perchè il grande viaggio dell'esistenza non è sempre agevole, che ci si sposti intorno al globo o che si resti sempre nello stesso luogo. E' facile sentirsi delusi, frustrati o confusi perchè magari si hanno 25 anni e niente in mano, perchè i traguardi sembrano lontani, perchè ognuna delle scelte possibili comporta rischi o svantaggi di portata non trascurabile. Ed ecco che ogni tanto sento il bisogno di astrarmi dal mondo con una canzone che metta a nudo le mie paure e mi faccia nuovamente vedere le cose in prospettiva, per poi rituffarmici dentro e viverle fino in fondo. Nel caso di questa calda e tranquilla serata estiva si è trattato appunto di "Torno subito". Uno degli ultimi giretti sulla mia adorata Saxo, che dovrò salutare fra qualche giorno; mille cigolii sospetti provenienti dalla ruota posteriore destra, le strade vuote da Lercaro a Ponticella, una domenica sera in cui il tempo non esiste. Guido sola, come spesso accade al ritorno a casa, persa come sempre nei miei pensieri, e quasi in automatico accendo la radio (unica superstite dell'impianto audio). Ne esce la voce del buon vecchio Max Pezzali, che fa sempre sorridere ogni interlocutore quando lo affianco, che so, ai grandi del rock anglofono o ai cantautori italiani, descrivendo i miei gusti musicali. Ma non mi importa: per me le canzoni degli 883 sono una colonna sonora più o meno costante da quattordici anni, ormai. Anche se ho smesso da tempo di seguire assiduamente nuove uscite e tourdates (ma mi resta il sogno di andare al concerto!) ascolto sempre vecchi e nuovi successi con piacere, soprattutto nel caso dei pezzi che, al di là delle melodie orecchiabili, sanno parlare direttamente al mio subconscio, sanno tirare fuori con freschezza e semplicità quelle sensazioni che ognuno riesce ad identificare come proprie. Non conoscevo questa canzone, a dire il vero. Ma il brano che ho riportato in apertura è davvero molto "mio", ed è giunto con tempismo perfetto a ricordarmi che a volte nel perseguire un obiettivo ci si dimentica di godersi il percorso.
Non sono mai stata brava a rapportarmi coll'hic et nunc, anzi, credo che ci sia poca gente più abile di me a rifugiarsi nel sogno di un altrove spazio-temporale. Insicurezza, forse, ma anche voglia di riunire tutte le cose e le persone che amo in uno stesso posto, senza che la mia esistenza sia sempre scissa in almeno due luoghi agli antipodi.
Proprio per questo ogni tanto ho bisogno di scuotermi e ricordare a me stessa che ogni piccolo grande momento di questo cammino può essere speciale. Anche queste giornate, che scorrono scevre di eventi particolari, che scivolano via senza che io faccia nulla di concreto. Eppure a ben guardare sono piene di momenti da conservare gelosamente, se solo si potessero immortalare in qualche modo. Vedere il mio stralcio di cielo stando sdraiata sul dondolo in terrazza; camminare in centro, anche se mi sono lamentata che dovevo andarci in autobus; un film all'aperto, in quel cronotopo particolare che è la Corte del Cinema a San Lazzaro, dove il target taglia trasversalmente ogni fascia d'età, dove le sedie sono le stesse che si trovano fuori dal bar sport, dove la baracchina vende un paio di gelati confezionati, l'acqua brillante e le Crazy West; qualche ora con gli amici più cari, che per me è sempre un regalo speciale.
Nell'incognita delle vacanze, nella certezza del Grande Salto che è insieme eccitazione e angoscia, mi godo quest'estate casalinga e bolognese, come progettavo e sognavo di fare da tempo. Certo, non tutto va a gonfie vele e di delusioni ce ne sono state più di quanto non mi aspettassi, anche ad opera di persone insospettabili, e ci sono giorni in cui si accumulano tanti elementi negativi da far vacillare il mio piccolo mondo italiano. Quello stesso mondo che sono conscia di aver in parte idolatrato attraverso il filtro della distanza e del rimpianto per un'"età dell'oro" che forse in realtà non era nemmeno così scintillante mentre la vivevo. Ma per fortuna ogni tanto ci sono momenti speciali che valgono tutti gli sforzi fatti per sopportare quelli negativi, e se molti dei recenti cambiamenti mi hanno lasciata davvero depressa e amareggiata, ne restano pur sempre alcuni altri che sanno regalarmi un sorriso e farmi nuovamente brillare gli occhi. Qualcuno che riesce sempre a dimostrarsi insostituibile, da dieci anni a questa parte (o nove, o undici, o... :-p); qualcuno che non vedevo o non sentivo da secoli e che sa capire più cose di me di chi magari mi vede sempre; qualcuno che conosco da relativamente poco, ma che sto imparando a scoprire giorno dopo giorno.
Il tutto, ovviamente, con un adeguato contorno di film e libri, per godermi fino in fondo l'ultima estate di assoluta libertà intellettuale e perchè tanto la mente vaga già a ruota libera di suo. Qualche pièce teatrale, presa in prestito alla nuova Mediateca sanlazzarese, effettivamente poco funzionale (soprattutto in rapporto al suo costo), ma comunque accogliente e utile ai miei scopi non accademici; dopo De Filippo ("Natale in casa Cupiello") e Ibsen ("Gli spettri"), sono tornata al caro Schnitzler con la curiosa, ritmica "commedia" "Girotondo". Nel futuro si prospettano un po' di Sciascia e Dante, perchè sarebbe ora di riscoprirsi italianista, poi forse Isabel Allende (grazie Susy! Davvero un regalo azzeccato!) e chissà, magari un tocco di chick lit, che d'estate piace sempre (Fra, urge scambio in vacanza!!).
I film ovviamente sono ancora più numerosi, per non parlare delle ore che spendo a recensirli e valutarli ora che facebook ha introdotto "Movies" fra le applets... Difficile raggrupparli tutti, comunque. Un bel mix di "terzi episodi", sin dal maggio bostoniano ("Shrek 3", "Spiderman 3", "I Pirati dei Caraibi 3", "Ocean's 13"...), "I Fantastici 4 e Silver Surfer", un "Grindhouse" che parte relativamente lento e poco tarantiniano ma sa riscattarsi con un secondo tempo al cardiopalma, più un po' di pellicole più "serie": un destabilizzante "Centochiodi" che contrappone la vita accademica (per altro a Storia all'UniBo) alla vita "vera", fuori dalla carta stampata; un binomio non cercato sull'infermità mentale, fra l'angoscia e i deliri misticheggianti di Leonardo Vitale in "L'uomo di vetro" e l'universo del manicomio di "Follia", con un confine più che mai labile.
Nel frattempo abbondano le sortite in palestra (sic!), accompagnate da una giornata al Villaggio della Salute (ovviamente sono riuscita a bruciarmi con SEI strati di crema a SPF SESSANTA!) e perfino da un corso di tennis che inizierò martedì con la Chiara e la Silvia, tanto per rispolverare il solito proposito di imparare davvero a giocare, che rilancio ad ogni estate. Ma stavolta faccio sul serio, ho perfino fatto risistemare la mia vecchia Wilson! :-)
Presa dall'ansia per il futuro insegnamento e dal desiderio di trovarmi un qualche lavoretto estivo, ho anche tentato la strada delle ripetizioni private... ma finora entrambe le persone che mi hanno contattata si son fatte di nebbia (una delle due è incinta e vive a Molinella... ci credo che cercasse altrove!), staremo a vedere.
Nel frattempo non mancano, ovviamente, le uscite serali, con la variante delle cene che ultimamente abbondano, vuoi per un compleanno, vuoi perchè ci va di organizzarne una senza motivo. Meta ultima dei weekend resta però ovviamente il Cade, nonostante il sovraffollamento e le macchine parcheggiate *dentro* la rotonda. Io sbuffo, mi lamento, strippo... ma so che in fondo è parte del mio mondo. E la prossima volta che girerò in tondo senza risultati, o che mi sentirò giù a causa di qualcuno, spero di ricordarmi che alla fine della fiera bisogna dar ragione a Totti (o meglio, al copywriter della Vodafone). Laif is nau.

-Allie

PS: Non posso non pubblicare anche un tributo a "Gambe in spalla"!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissimo post... anche io come te idolatro la cosiddetta eta' dell'oro, gli anni passati a milano prima di venire in america... tutto sembra piu' bello nei ricordi.

ma allora, che piani hai adesso?!?
chicca