giovedì, ottobre 30, 2008

Hey babe, take a walk on the [bright] side...

Lo dicevo io che non riuscivo a non crederci. E infatti eccomi qua, di umore infinitamente migliore rispetto a ieri notte. Ad essere sincera non avevo nemmeno voglia di scrivere, ma per dovere di cronaca mi sembrava giusto segnalare il mio ritorno alla maggiore età (non mi azzardo a pensare di aver fatto coincidere la mia età mentale con quella anagrafica!). Giornata strana, oggi, ma nel complesso positiva (gobbi a parte). Traduzione della presentazione di Lumines Supernova, un gioco per PS3 che è sostanzialmente un Tetris revamped... e lo chiamano innovativo. Corsi e ricorsi, tsk.
Poi lo stadio. Una partita veramente orribile, con un unico guizzo rossoblu in 90 e rotti minuti... Ma guardiamo il lato positivo: non solo non ha piovuto, ma ho avuto anche l'occasione di fare due chiacchiere come si deve con una fra le poche persone che mi danno sempre speranze sul fronte delle amicizie... Discorsi continuati poi su MSN con altre due persone a me molto care che tuttavia non sento mai abbastanza. Certo, non è che tutto vada a posto in una sera, ma è comunque un inizio. Un ottimo inizio. E su questa nota più serena chiudo e baratto tastiera e monitor con una camomilla e un vecchio libro di Christopher Pike... Freips, te l'ho detto, è tutta colpa tuaaaaaaa!


Allie

mercoledì, ottobre 29, 2008

Emo Night: Teenage Angst

***AVVERTENZA: io scrivo e bloggo principalmente per me stessa. Questo è uno sfogo, sono parole in libertà che butto giù perchè so che dopo che l'avrò fatto mi sentirò più tranquilla. Writing therapy. Fatene quello che più vi aggrada.***



Chissà se mi è permesso regredire ad uno stato di insofferenza generica adolescenziale. Chissà se mi è consentito crogiolarmi in una fase di sbattimento al minimo storico e dichiarare che non ho voglia di interagire con niente e nessuno e che mi pare che tutti gli sforzi che faccio in determinate direzioni siano assolutamente tempo sprecato. Chissà se... chissene. Stasera mi sento così e basta. Domani sarà un altro giorno, un'altra pagina da scrivere e puttanate varie. Stasera però in loop ci sono i Simple Plan, e non me ne frega niente se ciò denota stasi o involuzione. Stasera ho quindici anni e il mondo intorno a me non ha alcun senso. Welcome to my life.

"Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don't belong

[...]

To be on the edge of breaking down
And no one's there to save you

[...]

Do you wanna be somebody else?
Are you sick of feeling so left out?
Are you desperate to find something more?
Before your life is over
Are you stuck inside a world you hate?
Are you sick of everyone around?
With their big fake smiles and stupid lies
While deep inside you're bleeding

[...]

You might think I'm happy but I'm not gonna be okay..."


Fine dello sfogo. Doverosa segnalazione: non penso che tutto sia inutile o che la vita non meriti di essere vissuta. Anche in questi giorni ci sono stati svariati bei momenti e qualche piccolo segno di schiarita all'orizzonte che per me è sempre e comunque prezioso. Ringrazio chi me l'ha fornito e me ne vado a dormire più serena, perchè in fondo alle "puttanate varie" non riesco a non crederci.

Allie

martedì, ottobre 28, 2008

Here Comes the Rain Again

Piove. Chiaramente proprio quando devo andare in centro e quando mi si prospetta una Bologna-Juve già "impegnativa". Piove e ho un conseguente mal di testa lancinante. Ma la pioggia è sempre la pioggia, e anche se mi lamenterò e mi inzupperò, una parte di me penserà che "fa pur sempre molto Inghilterra", e si abbandonerà ai ricordi di uno splendido paese in cui non torno da tanto, troppo tempo.
One for positive thinking.

Allie

lunedì, ottobre 20, 2008

format C:

Questo è l'obiettivo dei prossimi mesi. Continuo a saltellare da una directory all'altra, nemmeno con l'agilità di un'interfaccia user-friendly, ma a scatti in stile DOS: cd transltn, cd.. , cd master, cd papers, cd.. ... fino a tornare in apparenza alla root Allie, dove tuttavia nemmeno un dir/p sortisce risultati organizzati e armonici. E' ora di riformattare, cercando di far piazza pulita di tutto ciò che non mi piace di me stessa. Certo, lo scrivo sorseggiando la mia tisana Honeybush dal mug di Tinkerbell, ma per queste cose ho una partizione segreta che salverò dalla tabula rasa... c'è spazio per le piccole cose che mi definiscono, come gli stick di burrocacao che ho messo in ordine ieri (credo di essere l'unica ad avere un perfetto arcobaleno di Labello, nonchè una sezione a parte per i "gusti" come vanilla & honey, hot fudge sundae, cannella e via dicendo...), ma naturalmente anche per quelle grandi, almeno per quelle in cui ho sempre creduto e in cui voglio continuare a credere. Con una differenza: per quanto mi sia arduo, cercherò di rendermi conto che per determinate persone e situazioni le energie che ci metto sono davvero sprecate. Non solo in termini di tempo, ma soprattutto in termini di bad vibes che infliggo a me stessa. Ovvio, piccola Don Quixote lo resterò sempre, ce l'ho nel sangue, e ho anche Piero Ottone dalla mia parte. Ma per quanto riuscirò a tenere a freno il mio senso interventismo, la presenza nel mio nuovo piccolo mondo (malato) sarà su base volontaria. La mia mano è tesa, come sempre. La scritta "gioconda" in fronte invece comincia a sbiadire.

Allie 2.0
"Why walk when you can fly?"
-Tinkerbell


venerdì, ottobre 10, 2008

Brown-less Girl

"Sha la la la la la la la la la la te da

So hard to find my way,
Now that I'm all on my own."

Van Morrison, "Brown Eyed Girl"

"Just believe in destiny,
don't care, don't be afraid...
Just follow your own way..."

Enigma, "Return to Innocence"

Un po' spaesata lo sono, certo. Ma per il momento sono convinta di aver fatto la scelta giusta. E meno male che mi hanno dato una deadline, altrimenti sarei ancora qui a rimuginarci. Sono di ritorno da un bel viaggio sulla East Coast, un viaggio dove ho rivisto la mia amata Philadelphia, passeggiato per la sempre splendida NYC... e "divorziato" da Brown. Non sono mai stata brava con le decisioni, figuriamoci con le scelte di vita. Mi ci sono arrovellata per secoli, come sa chiunque mi sia stato intorno o abbia letto questa pagina. Bene, time to get a grip of myself. Nel limbo non ci si può stare per sempre. Una decisione andava presa, e una decisione è stata presa. Con tutti i dubbi e i tentennamenti del caso, sì, perchè sul piatto c'era molto - ma da questa parte c'è altrettanto, e credo anche di più. Alcune cose sono ben definite, e già di per sè troppo importanti per rinunciarci. Altre sono ancora totalmente ignote, ma fra una tesina e l'altra dedicherò questi mesi a ritagliarmi il mio spazietto. Intanto mi accontento di sentirmi in grado di scrivere nero su bianco che ho chiuso un capitolo della mia vita che non poteva restare aperto e che adesso è il momento di guardare avanti. Dopo essermi espressa per allusioni per tanto tempo, anche e soprattutto per questioni diplomatiche, ora il primo passo verso la mia nuova-vecchia vita è ammettere apertamente la mia scelta. In questo viaggio del resto ho capito molte cose... Non che non le sapessi razionalmente, ma sentirsele nel profondo è un'altra cosa. Ho capito che Providence non era il mio posto, ma anche che l'America (almeno la mia) non è Providence. A tornare a Philadelphia ad esempio mi si è aperto il cuore. Certo, non è più la stessa cosa, non c'è più nessuno che conosco, tranne il mitico Justin (che da solo compensa molte delle assenze!), e perfino i professori con cui ero rimasta in contatto si sono trasferiti altrove. Ma la città è sempre lì, sempre incredibile... E poi anche New York ovviamente mi resta nell'anima, non così tanto perchè non ci ho mai veramente vissuto, ma è sempre un posto che sento mio, dove mi sento perfettamente a mio agio a girare anche da sola, anche di sera...
Non mi dispiacerebbe poterci passare qualche altro mese, ma si vedrà, è uno solo dei tanti progetti, e forse sarebbe meglio che smettersi di scrivere e mi concentrassi sul colloquio zolapredosesco di domani :-)
Spero di riuscire a fare un mini-travelogue di questo viaggio, magari con un po' delle (centinaia di) foto che ho scattato... Nel frattempo mi accontento di essere un minimo orgogliosa della scelta, perchè, come mi ha detto Cristina in un'e-mail che mi ha quasi commossa, "ci vuole coraggio per restare, ma ci vuole coraggio anche per andarsene"....
Grazie a lei e a tutti gli altri che mi hanno accolta e coccolata in questi giorni americani, specialmente la Medway crew!

Allie