mercoledì, gennaio 23, 2008

"Just Believe in Destiny..."

"...Dont be afraid to be weak
Dont be too proud to be strong
Just look into your heart my friend
That will be the return to yourself
The return to innocence

If you want, then start to laugh
If you must, then start to cry
Be yourself dont hide
Just believe in destiny

Dont care what people say
Just follow your own way
Dont give up and use the chance
To return to innocence..."

Enigma, Return to Innocence



Post serendipitoso ed ottimista, a segnare l'atmosfera da new beginnings. Se in via Benedetto Marcello, in via Val d'Aposa o solo in Corso Diaz a Forlì, è ancora da vedere. Ma è tempo di rimettersi in gioco, e di farlo con gioia e con grinta. Quel "return to myself" che cerco da un bel po' e che pian pianino si sta verificando, forse. To my old self or to a new one, that is question. Ma in fondo, does it really matter? Panta rei, e anch'io sono una persona "in movimento", come mi si dice, un flusso cangiante che cerca di adattarsi alle nuove situazioni senza perdersi troppo per strada. E le novità piccole e grandi ci sono, indubbiamente. Certo, sarebbe stato meglio occuparsi delle mille "loose ends" prima di intraprendere un nuovo cammino, ma a volte anche gettarsi in un'impresa inedita può essere una soluzione, se non altro per scrollarsi via l'apatia e l'inefficienza da paranoie. Aveva ragione Fabio, in una delle nostre chiacchierate estemporanee: bisogna darsi un obiettivo, anche il più stupido possibile, per cominciare a tornare "back on track". Come al solito io di tracks ne vedo sempre tanti, e sono bravissima a perdermi in un bicchier d'acqua, over-analizzando tutto finchè non riesco più a vedere le cose in modo obiettivo (e qui cito invece Marco S.: a volte è solo questione di distanza dal quadro). Insomma, era tempo di prendere una decisione, ed eccoci di nuovo in ballo, con penne e quaderno nuovi da remigina. E col cuore più leggero: fra i tanti consigli ricevuti (e ringrazio veramente di cuore tutti quelli che mi hanno regalato un po' del loro tempo e della loro saggezza!!!) chiudo citando la Santa Jo, a cui ormai non so più come esprimere la mia gratitudine: "iscriviti con il sorriso, che le cose vengono davvero da sè."

Allie

venerdì, gennaio 11, 2008

Little Miss Ruby Soho

"The future's in the air
I can feel it everywhere
Blowing with the wind of change

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
In the wind of change..."

Scorpions, "Wind of Change"


Non ho mai amato le scelte. La Reginella delle Porte Aperte, del Non Lasciarsi Sfuggire le Opportunità, non può per definizione accettare il fatto che esistano momenti in cui prendere una decisione sia inevitabile. E invece è così. La vita in fondo non è poi così diversa dal compito del traduttore descritto da Eco in Dire Quasi la Stessa Cosa: anche ipotizzando l'esistenza del Destino, di Dio, della Provvidenza, del Caso o comunque di un'entità che ci offre, più o meno rifinito, il materiale con cui tessere il nostro futuro, alla fine della fiera siamo noi a doverne "realizzare il sistema di significati", come direbbe Federico Bertoni, a dover procedere per piccole e grandi scelte senza che ci sia necessariamente una strada (più) giusta. Certo, ci sono cose su cui non si ha alcun controllo, nel bene e nel male; ma per tutto il resto, per quando si possa far del fatalismo una vera e propria fede, è arduo esimersi dal tanto meraviglioso quanto temibile processo di decision making. Mi sono sempre ritenuta fortunata ad avere la possibilità di muovermi più o meno in qualsiasi direzione, geografica e virtuale, ma più si va avanti e più le scelte comportano responsabilità e più le varie opzioni diventano mutually exclusive. Il sogno-incubo del finale aperto, e senza tasto "undo" o possibilità di rigiocare la partita per sperimentare un epilogo diverso. Nessuna certezza di salvare Zelda o sconfiggere LeChuck, indipendentemente dalle ore passate a vagare per Hyrule o a veleggiare fra Scabb e Melée.
Ma siamo in ballo, e allora bisogna ballare, ballare e restare sul pezzo, come direbbe qualcuno. E' così che "si diventa grandi", probabilmente (e vedrò di accettarlo prima di dimostrare metà della mia età anagrafica :-p ). Insomma, tutto ciò per dire che, come molti sapranno, per me questo fine2007inizio2008 è stato un periodo di scelte veramente importanti. Ci ho messo l'anima, io con tutte le mie insicurezze, i miei dubbi e i miei pro e contro perfettamente bilanciati. E ci ho messo anche un bel po' di tempo, di energie e di patemi - miei e altrui, e mi fa stare così male l'idea di non aver potuto far nulla per evitare che altri ne soffrissero. Non credo di aver mai fatto nulla di così difficile in tutta la mia vita e ho ancora il terrore delle conseguenze, del dovermi ricreare un mondo intorno. Eppure è così, ho fatto e sto facendo del mio meglio per modellare il mio presente e il mio futuro. Annonuovovitanuova più che mai, dunque. Tanti progetti, nessuno ancora sottoscritto, il solito punto interrogativo all'orizzonte (tanto per dar ragione a Tim e Lars qui sotto). Ma intanto la gioia di essere a casa, di sentirmi bene nel mondo che mi è mancato più che mai, di muovermi nei miei spazi e fra la mia gente, del (ri)definirmi a poco a poco accanto alle persone care.

" Ruby's fading out she disappears it's time, time to say good-bye..."
Rancid, "Ruby Soho"

Allie