venerdì, dicembre 14, 2007

La Tempesta del Secolo!

Ok, ok, sto esagerando... e forse è un bene, non vorrei ritrovarmi André Linoge sotto casa che mi fischietta "Sono una teierina bassa e tonda..." :-p
Però è tutto il giorno che nevica, ora sta smettendo ma ci saranno circa venti centimetri di coltre bianca là fuori... ed è uno spettacolo incredibile! Mi sono avventurata fuori, era tutto immobile e silenzioso, gli spazzaneve non erano ancora passati... ma era così bello che non mi è pesato scarpinare fino ad American Civilization, anche se ho rischiato di lasciarci la caviglia un paio di volte. Poi è stato buffo constatare come tutti si siano subito mobilitati per attrezzarsi contro la tempesta... sono arrivate e-mail preventive, i servizi di shuttle sono stati sospesi, alcuni negozi (fra cui il mio Tealuxe!) hanno chiuso per neve, il party di AmCiv è stato annullato... insomma, proprio grandi manovre all'americana! Mi son sentita molto temeraria ad affrontare la bufera! :-) Ma ne è valsa la pena... in questi giorni ho collezionato extensions per i papers e soprattutto una quantità di supporto inimmaginabile in qualsiasi altro posto... come saprete in molti ho preso una decisione importante e avevo paura di comunicarla in dipartimento, visto che qui i graduate students sono visti a tutti gli effetti come un investimento... e invece sono stati tutti carinissimi, studenti e professori (quasi quasi mi ci facevano ripensare!), e io sono davvero sollevata... non sarà facile, ma secondo me è quello di cui avevo bisogno, e aver finalmente made up my mind mi permette anche di cominciare a "wrap up" questo semestre nel modo migliore. Ieri ultimissima lezione (in realtà una peer review session) con Lorenzo, seguita da cena thai e serata a casa sua (che poi era casa di Benedetta e da domani lo sarà di nuovo!)... tutto molto carino, ora che the secret is out riesco anche a godermi gli ultimi giorni qui con gli altri - che per altro sono stati davvero deliziosi e che ringrazio di cuore per il supporto (e per il burrocacao e la letterina che mi ha fatta sciogliere...).
Insomma, decisamente un'impennata emotiva... e poco importa se stanotte mi aspetta un all-nighter per finire (ehm, finire è un eufemismo) il progetto di traduzione, sto davvero cominciando a risalire la china... Ora non manca che un salto a vedere l'albero del Rockefeller, chissà se riuscirò...

Allie

PS: Today's chicken soup for the soul (worth posting for my own sake): "Well, if you say this was your half-speed, it'd be interesting to see what full speed is!" - Prof. Smulyan

lunedì, dicembre 10, 2007

...decemberunderground...



Post fra il meditabondo e lo sdegnato, oggi. E' notte fonda (big news!) e sono alle prese con Marco Gervasoni e Le armi di Orfeo, che mi forniscono un paio di elementi per il cappello introduttivo del paper sui canti fascisti. In una pausa di deriva telematica leggo storie qua e là, storie di gente che non ho conosciuto e mai conoscerò, di gente che non saprà mai di aver fornito nuovi spunti alle mie riflessioni con i propri scritti. Oddio, mica tanto nuovi, in realtà: non è che la naturale conclusione della parabola del disgusto per i microcosmi asfissianti deleteri per i rapporti interpersonali. Che senso ha intestardirsi su cavilli e minuzie, facendone l'oggetto di interminabili querelles che non portano in alcun dove se non verso l'atrofizzazione dei rapporti umani? Gimme a fuckin' break. La vita è breve, troppo fottutamente breve per non passarla con le persone con cui sta davvero bene.

"My heart is in my hands
my head is in the clouds
my feet have left the ground
my life is turning around and round
and every voice inside my head
is tellin' me to run like mad..."

Jann Arden, "Run Like Mad"

Allie

sabato, dicembre 08, 2007

Rebora? A Rebours!

Da qualche parte bisognava pure iniziare a tentar di chiudere almeno questo semestre, ora che grazie al cielo ho finito le lezioni e posso concentrarmi sui lavori finali... e visto che continuavo ad oscillare da una materia all'altra, ho pensato bene di cominciare da qualcosa che mi piace davvero, ed eccomi qui a tentare di tradurre poesie... peccato che mi tocchi lavorare VERSO l'inglese! Impresa non da poco, soprattutto perchè continuo a gravitare intorno a componimenti che per un motivo o per l'altro risultano quasi intraducibili, vuoi perchè la componente fonetica è troppo importante per sacrificarla sull'altare semantico, vuoi perchè la sintassi irregolare si scontra con quella lingua così rigidamente SVO che è l'inglese, vuoi perchè mi sono rituffata nel mondo ungarettiano, e quando un verso consta di una o due parole le scelti lessicali si fanno davvero ardue. A ogni modo ne sto approfittando per esplorare anche autori che non conoscevo; nello specifico sono capitata fra alcuni versi di Rebora decisamente adatti alla dimensione notturna:

Leggiadro vien nell’onda della sera

Un solitario pàlpito di stella:

A poco a po
co una nube leggera
Le chiude sorridendo la pupilla;


E mentre passa con veli e con piume,

Nel grande azzurro tremule faville

Nascono a sciami, nascono a ghirlande,

Son nate in cento, sono nate in mille:


Ma più io n
on ti vedo, stella mia.


In effetti ultimamente la mia stella polare si è un po' offuscata... chissà, forse è proprio ora di allontanarsi dallo scintillio notturno dei cieli americani per ritrovare la rotta. Ma ci sto lavorando, e a breve il mio sestante sarà di nuovo in funzione...

Elaine Marley

mercoledì, dicembre 05, 2007

Oompa Loompa

La fine del semestre si avvicina a passi da gigante... urge una nuova policy: chiudersi in dipartimento finchè si resiste, per concentrarsi meglio lontano dalle distrazioni casalinghe. Alleati per la sopravvivenza: un righello rosa brand new, evidenziatori comprati appositamente e un Blueberry B Monster, un delizioso frullato di mirtilli che dovrebbe garantirmi un apporto vitaminico tale da battere anche il mio fidato Supradyn. Ma sarà un bene ingurgitare qualcosa che con appena mezza bottiglietta mi fornisce il 360% della dose consigliata di vitamine B6 e B12, tiamina e riboflavina? Boh. Buono è buono, e al massimo diventerò un mirtillo gigante come Violetta Beauregarde. Lisa, pour toi:



Allie

lunedì, dicembre 03, 2007

Walking in a Winter Wonderland

" When it snows, ain't it thrilling,
Though your nose gets a chilling
We'll frolic and play, the Eskimo way,
Walking in a winter wonderland."

- Winter Wonderland



La neige, la neige! Ovvero: come rendermi istantaneamente felice. Non posso farci nulla, è sempre stato così... la fanciullina pascoliana che è dentro di me (e anche fuori: col mio berrettino glitteroso perdo altri 5 anni apparenti!) gioisce appena vede scendere il primo fiocco. Anche prima, in realtà: cielo latteo, aria frizzante... e, una volta tanto, perfetta sincronia col Christmas mood che già impera per le strade (e soprattutto nei negozi: da CVS candy canes e renne di cioccolato trionfano già dal primo novembre...). E di negozi oggi ho fatto veramente il pieno... bisognava staccare e sfruttare uno degli ultimi momenti pre-paper-madness per far scorta di vestiti invernali e pensierini natalizi, e così, grazie a Lorenzo che ci ha gentilmente accompagnate con la sua Volvo acquistata per 500 dollari (amichevolmente detta "lo scassone", in realtà relativamente efficiente), oggi io ed Elena abbiamo dedicato la prima parte della giornata (ebbene sì, mi sono alzata quasi presto di domenica!!) a una maratona shopping al Wrentham Village Premium Outlet. Non è il mio adorato Franklin Mills, ma resta un degno surrogato... e dopo qualche ora di intensa attività motoria (scarpinare e trascinare borse e borsette è meglio della palestra!) al ritmo di Frosty the Snowman e perfino Evenu Shalom Alejem cantata dal vivo da un rabbino e soci, appena dopo aver comprato una giacca invernale... ecco i primi candidi fiocchi. Non tanti da attaccare, e adesso siamo già passati a quello che The Weather Channel definisce "wintry mix" (ormai anche i siti meteorologici assoldano copywriters in questo pazzo paese!)... ma tant'è. Un lievissimo strato bianco mi è bastato, ed è stato bellissimo anche camminare verso il dipartimento in un silenzio totale. Già, ecco un altro privilegio dei dottorandi: una copia delle chiavi del dipartimento, per potercisi rifugiare quando ci pare. Uno dice: "Beh, certo, come se avessi intenzione di passarci la domenica!"... e invece poi succede davvero! Alla fin fine è un posto accogliente: dispenser d'acqua, biscotti leftover dall'ultima serata Antonioni (skippata dalla sottoscritta causa pressione sotto zero!), bollitore per fare il tè... ma soprattutto due megaschermi su cui guardare, in questo specifico caso, l'Inferno dantesco nella versione di Peter Greenaway. Ringrazio pubblicamente Antonella che si è sorbita con me questo "exercise in psychedelia" (parole sue) fino al "caleidoscopio di merda" della palude stigia (sempre parole sue) - non sarà un capolavoro, ma ora posso cominciare a scrivere... e sarebbe il caso, il tempo stringe e io continuo a perdermi nelle mie riflessioni... bando alle ciance, dunque: "non è più tempo di gir si sospeso" (Purg., XII, 78).

Allie

sabato, dicembre 01, 2007

(6)8½

" I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real
I wanna let go of the pain I’ve held so long
(Erase all the pain till it’s gone)
I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something real
I wanna find something I’ve wanted all along
Somewhere I belong..."

-Linkin' Park, Somewhere I Belong


This is where I (would) belong:


Sessantotto e mezzo Brown Street. Quasi meglio del binario 9 3/4. Gravitare qui intorno mi fa decisamente bene, fosse anche solo per far due chiacchiere con l'enciclopedia letteraria vivente che è Keith Waldrop, il professore di traduzione. Chissà, forse se fossi riuscita ad entrare a Literary Arts sarebbe stato tutto diverso. Ma un 2% di acceptance rate è decisamente proibitivo per una non-madrelingua, e poi la storia non si fa coi se e coi ma e via dicendo. Pazienza, se sceglierò la via americana vedrò di infiltrarmi a qualche poetry workshop.
Nel frattempo, tanto per staccare un po' dopo una lunga giornata di studio, potrei mettermi a fare i biscotti. E sorridere delle perle di saggezza così quintessentially American che mi regala Betty Crocker (la Bertolini d'oltreoceano):

"For great homemade cookies, the Betty Crocker Kitchens recommend using real butter."

Food for thought, gente. Literally.

Allie